Sabato sera al termine della gara persa 6 a 3 in quel di Eboli, il patron dell'Acacie Casavatore, Claudio Caturano rilasciò a punto5.it dichiarazioni dure nei confronti del suo collettivo. "Mi vergogno della mia squadra", affermo' il massimo dirigente che esigeva più impegno dal proprio gruppo. Sbollita la rabbia del post-partita, il presidente, interpellato dalla redazione di www.punto5.it, spiega i motivi che l'hanno spinto a dire parole cosi' pesanti e placa i toni: "Sabato ero molto amareggiato perché confidavo in una vittoria ad Eboli, sia perché i salernitani avevano la difesa più violata del campionato, sia perché il nostro potenziale tecnico era di gran lunga superiore a quello dei padroni di casa. Mi aspettavo molto di più dai miei ragazzi, nonostante sussistesse l'attenuante delle numerose assenze (Borriello, Rolando e Luigi Mandragora, Mancini, Liardo, ndr)". Caturano continua: "Chiedo scusa se ho usato delle parole che abbiano urtato la suscettibilità di qualcuno, ma le ho dette per spronare uno dei gruppi più forti della serie C1 e non certo per offendere gli elementi del gruppo che stanno dando l'anima per la società. A tal proposito un ringraziamento particolare va al tecnico Martino ed al suo vice Crisci, esempi di professionalità e serietà. Ci sono alcuni calcettisti che potrebbero dare molto di più dimostrando appieno il loro valore tecnico. Voglio far capire loro che non meritiamo la posizione che occupiamo e abbiamo tutte le credenziali per raggiungere i play off. Tutto sommato niente è ancora perso, il campionato è molto lungo e sono sicuro che i ragazzi si risveglieranno già dalla prossima partita". Il numero 1 dell'organigramma del team di Casavatore conclude: "Nel roster quasi tutti i giocatori sono allo stesso livello e vorrei che si dessero uno sprono affinchè possianoo lottare ancora per la post season. Il mio obiettivo non è quello di qualificarmi per i play off, ma almeno combattere fino all'ultima giornata mostrando impegno ed esprimendo totalmente l'elevato potenziale della mia squadra".