ACERRA – Ci sono partite e partite, stagioni e stagioni. Ci sono storie col lieto fine, altre invece col finale drammatico, altre invece sembrano scritte apposta per avere un finale “giallo”, degno del miglior thriller di Hitchcock. Il succo di Maracanà-Real Amicizia è riassumibile in tre atti: tre quarti del primo tempo con i padroni di casa ordinati, e cinici; fine primo tempo ed inizio secondo tempo con i padroni di casa vicini addirittura a dilagare nel punteggio; il terzo atto, quello più amaro per capitan Rivetti e compagni: la reazione, l’esperienza e la caparbietà di una squadra sfrontata, organizzata e mai doma.
Senza De Rosa (infortunato), Auricchio e Fiorentino (squalificati), gli azzurri giocano un primo tempo perfetto, con un Barbi particolarmente ispirato: è il primo a rompere gli equilibri, girandosi in un fazzoletto e infilando con un preciso rasoterra il portiere ospite. 1-0. La reazione della squadra di Grieco però arriva un minuto dopo: Liccardo calcia sul secondo palo dove Ranucci anticipa Tardi e Ciotola e firma il pareggio. 1-1. Il primo tempo vede ancora gli azzurri vicini al gol, due volte con Piscopo e con Flaminio. E’ lo stesso Piscopo a firmare il vantaggio di punta in spaccata al volo, suggerito al bacio da Bigliardo. 2-1. La prima frazione di gioco si spegne sulle occasionissime sprecate da Bigliardo, col diagonale che bacia il palo, e con Flaminio che in contropiede si presenta solo davanti all’estremo ospite, cerca di scartarlo ma nel calciare a rete è lo stesso portiere del Real Amicizia a smanacciare in angolo. Un minuto dopo è Riso ad impegnare Tardi, che vola e mette in angolo.
Nella ripresa, gli azzurri ci credono e dopo due giri di lancette è ancora Barbi in diagonale ad aumentare il vantaggio. 3-1. Con gli avversari imbambolati, Rescigno chiede il bis, ma i legni fermano prima Barbi e poi Flaminio, scatenando una congiura sulla squadra di casa, staccando il filo continuo dell’alimentazione. Sepe e compagni si rimboccano le maniche, ed in due minuti raddrizzano la partita, grazie a Ciotola e Ranucci. 3-3. A metà ripresa ci sarebbe anche un rigore su Flaminio, non ravvisato dall’arbitro nonostante la posizione favorevole, così come ugual svista un minuto dopo, non ha permesso di cogliere il fallo di mano fuori area del portiere ospite. Il nervosismo, la poca lucidità, viene giù il sipario, con Ciotola che in un solo colpo, con un preciso diagonale, segna un gol, regala tre punti alla propria squadra e fa decadere l’imbattibilità del Maracanà nelle gare casalinghe.
Nonostante la sconfitta ed il comprensibile umore sotto i tacchi, e dopo il diluvio di Sorrento, a via Sannereto si respira un cauto ottimismo ed un pensiero si fa strada nella coltre: non può piovere per sempre!