In riferimento a quanto riportato dal Comunicato Ufficiale n°64 del 21 gennaio 2010, relativamente alle decisioni del giudice sportivo inerenti le gare del 16 gennaio 2010, la Società Pegaso Capo Miseno si ritiene colpita e estremamente danneggiata da tali delibere, perchè ledono l'immagine e la reputazione di un club più volte indicato come uno dei sodalizi più corretti dell'intero panorama del futsal campano. Non a caso, in occasione della gara contro il Progetto Mugnano dello scorso 6 gennaio, i nostri giocatori sono stati indicati da più parti come atleti corretti e dotati di quel fair play che poche volte si vede sui campi di calcio a 5. La sanzione pari a 1.100 € comminata al Pegaso Capo Miseno, a cui si aggiunge la diffida dell'impianto di gioco 'Oblio' di Bacoli, perchè – riportiamo testualmente da comunicato- "persone non identificate ma riferibili alla società ospitata, più volte, durante la gara, minacciavano e lanciavano sputi all'indirizzo dell'Arbitro; a fine gara, alcune persone che indossavano il giubbotto della squadra ospite, circondavano l'Arbitro, profferendogli ingiurie e minacce; inoltre, uno di essi lo colpiva con uno schiaffo al volto" ha davvero dell'assurdo e solleva qualche dubbio di troppo.
1) Come si fa ad avere la certezza che le persone a cui si riferisce la nota fossero riferibili alla società, se non indossavano alcun segno di riconoscimento che potesse in qualche modo collegarsi alla società Pegaso Capo Miseno (abbigliamento, gadget, stemmi e quant'altro)?
2) A fine gara il presidente Roberto Lombardo si trovava all'interno dello spogliatoio, per congratularsi con la squadra per la bella prestazione offerta nonostante la sconfitta. Di conseguenza, a meno di un dono di ubiquità che, ahinoi, non possiede, non poteva essere sul terreo di gioco nel momento a cui si riferiscono i fatti ascritti.
3) Ci viene spontanea una domanda: chi ha dato l'omologazione al campo di San Marzano ha notato che l'accesso degli atleti al campo di gioco passa praticamente per il pubblico? A Bacoli, tanto per fare un esempio, a sue proprie spese, la società ha diviso il campo di gioco dagli spalti, proprio per evitare contatti tra atleti e tifosi, di qualunque squadra siano. In ogni caso, sabato a San Marzano, non era presente alcun tifoso bacolese, il che lascia pensare e non poco.
4) Chi designa la coppia arbitrale dovrebbe fare più attenzione: non si può, o almeno non si dovrebbe, designare un arbitro della stessa sezione AIA e dello stesso bacino territoriale di una delle due squadre contendenti (Es. arbitro di Salerno che dirige una squadra di Salerno). E soprattutto, quanto accaduto a fine gara ha mandato totalmente in bambola il direttore di gara, che difficilmente avrebbe potuto avere il quadro chiaro della situazione vista la bolgia che si è creata. Di conseguenza, come ha fatto a riportare così lucidamente i fatti e riconoscere addetti ai lavori bacolesi tra le persone che lo hanno colpito? Per finire in un incontro corretissimo tra le due squadre……
5) In virtù della 'pericolosità' della gara in questione, ci chiediamo come mai la società ospitante non ha fatto richiesta della forza pubblica, assente sia prima che durante e soprattutto dopo i fatti avvenuti.
In virtù di ciò, la società Pegaso Capo Miseno presenterà regolare ricorso nelle sedi competenti, di cui ribadiamo fortemente, la nostra società e tutto il nostro entourage è del tutto estraneo.