Nella gara di ritorno degli ottavi di finale il team di S. Sebastiano privo per infortuni e per ragioni di lavoro di Lebano, Reia, Castellano, Panza e Di Costanzo e capitanato dal sempre verde Umberto Rivieccio si rende protagonista di una straordinaria prestazione spaventando oltre misura la ricca corazzata del presidente Addeo. Così come all'andata gli ospiti, dati per assoluti favoriti del loro girone, hanno messo in mostra un collettivo sul quale c'è ancora molto da lavorare, nonostante vanti uomini di grandissima esperienza dal passato illustrissimo come Loasses ( assente ieri sera per squalifica), Massa e in porta quel fenomeno di Finamore. Va detto subito che il 3-3 finale è stato pilotato da Gallo di Gragnano arbitro che, come da egli stesso raccontato a fine gara, aveva qualcosa da farsi perdonare dal Lepanto per averlo danneggiato, lo scorso campionato, in Lepanto – Ischia con due tiri liberi, entrambi a pochi secondi dal termine della gara. Ciò permise agli isolani di vincere una partita praticamente persa. Ieri sera il sig. Gallo ha fischiato, in entrambi i tempi, ben 13 falli di prima (cumulabili) alla squadra di casa, permettendo al Lepanto di tirare ben tre tiri liberi, tutti nella ripresa e nella parte finale della gara ossia la più delicata e la più determinante. Fino ad allora il Canterbury, squadra fatta di amici veri che hanno il solo scopo del puro divertimento e senza pretendere un euro di rimborso, aveva surclassato gli ospiti grazie ad un gioco rapido, veloce e lineare tendente alla continua ricerca della profondità Con una difesa ermetica i cui meccanismi non permettono agli ospiti di portare serie minacce alla porta difesa dal brizzolato Saggese, i padroni di casa chiudono la prima frazione di gioco in vantaggio di 2-0 con le reti di Cangemi e Rendina ma con il rammarico di aver mancato almeno altre tre ottime occasioni per chiudere la gara già nel primo tempo. Nella ripresa gli ospiti, sospinti dal tifo poco edificante del solito "Banana" e dei suoi amici, accelera, ma l'organizzatissima difesa del Canterbury regge alla grande e l'indiavolato Cangemi (assente all'andata) piazza la stoccata del 3-0 che, al momento, spedisce ai quarti la squadra di S. Sebastiano. Il Lepanto accusa il colpo e va in fibrillazione. Il gioco (meglio definirlo non-gioco) degli ospiti è caotico e fatto di sola rabbia che monta sempre più con il passare dei minuti e, mentre dagli spalti "Banana" eccede con le sue invettive contro tutto e tutti senza minimante valutare che, conoscendolo, gli si poteva vietare l'ingresso, essendo il Canterbury un club privato ed esclusivo che non ha alcun obbligo di ospitare estranei non soci, in campo i calciatori si danno a continue sceneggiate lasciandosi cadere ad ogni minimo contatto.
Le invettive di Banana e le sceneggiate dei giocatori del Lepanto convincono l'arbitro a farsi perdonare il precedente sopra citato e da quel momento in poi fischia tutto e di più ma in un sol senso. In breve i padroni di casa si trovano con 5 falli sul groppone e, a nove minuti dal termine, quando il risultato ancora li premia grazie al persistere del risultato di 3-0, un inesistente sesto fallo consente a Massa di realizza il 3-1 dal dischetto del tiro libero. Ciò determina il passaggio ai quarti della squadra di Fuorigrotta. Ci sarebbe ancora il tempo per tentare il 4-1 e andare ai calci di rigore ma l'arbitro non cambia la sua direzione e finisce per lasciarsi sfuggire la gara dalle mani.
Infatti le altre due realizzazioni degli ospiti sono frutto di un evidente nervosismo innescato dall'atteggiamento di sfida del sig. Gallo che espelle Falco e Paudice del Canterbury e, per altre due volte, con deliranti decisioni, consente alla squadra di Fuorigrotta di calciare senza difesa dai 10 metri. Una gara bella ed intensa ma rovinata dallo scarso arbitraggio e che, per il gioco espresso, consegna al campionato un Canterbury in grande spolvero e pronto ad affrontare, tra le mura amiche, il forte Ottaviano.
Umberto Rivieccio:" La gara è stata rovinata dal disastroso secondo tempo dell'arbitro. Nella prima frazione di gioco abbiamo dato lezione di calcio a 5 ad una compagine che per il valore del rooster dovrebbe esprimere un gioco di gran lunga migliore. Siamo stati nei quarti fino al 21' del secondo tempo cioè fino a quando l'arbitro Gallo non ha deciso che a passare doveva essere il Lepanto. Va bene anche così, noi non abbiamo traguardi da raggiungere, siamo veri e puri dilettanti a cui interessa solo l'aspetto ludico di questa amata ma sofferta disciplina."
Paolo Addeo: "Non ho problemi nell'ammettere che l'arbitro, sui tiri liberi e sulla prima espulsione ha preso delle sonore cantonate, ma credo che la mia squadra abbia meritato il passaggio ai quarti se non altro per il risultato dell'andata (4-1), anche se in quella occasione il Canterbury si rese protagonista di un'ottima quanto sfortunata gara. E' inutile nasconderlo, sono molto soddisfatto per il risultato ma non certamente per la prestazione. Voglio invece congratularmi con Il Canterbury per la qualità del gioco espresso e ringraziare i dirigenti del civettuolo e signorile circolo tennis per la squisita accoglienza."
Ufficio stampa Canterbury