LETTERA APERTA AI PRESIDENTI
Lunedi prossimo ci sarà in federazione la tanto attesa firma dei presidenti delle società impegnate per i play out nel campionato di serie C1 che sancirà la volontà di questi ultimi di andare avanti accettando la classifica attuale. Come presidente di una società che non si è mai permessa di far giocare un atleta squalificato mi sento in dovere di ribadire che le regole vanno rispettate e non si deve arrivare all'assurdo della colpevolizzazione di una società che con un ricorso voleva si affermassero i suoi diritti nel rispetto delle regole. Questo lo dico senza acredine verso le società coinvolte e senza alcun pentimento per la decisione presa che, a mio avviso, sembra giusta visto come si sono messe le cose. Tuttavia esorto veramente con il cuore tutti i presidenti a far rispettare le regole anche se, a partire dalla prossima stagione, mi batterò nella mia nuova società (Caffè Toraldo) di cui sono copresidente insieme al carissimo Massimo Oranges, affinchè assumiamo lo stile dell'Isef che, con mia somma ammirazione, si gioca sul campo le partite senza preoccuparsi se gli avversari hanno o meno commesso una infrazione nel presentare la lista agli arbitri. Il problema sta nel modo in cui ci approcciamo a questo e ad altri sport: ci giochiamo la vita? Oppure una sconfitta va accettata perché non ci cambia la vita? Allora se le società si comportassero tutte allo stesso modo, potrebbe capitare, ad esempio, quello che è capitato in una nostra gara Under21 contro l'Isef nella quale per pura distrazione quest'ultima mise in lista un calcettista che non era in regola a causa delle presenze in prima squadra e in under21 non calcolate bene. Come si fa a non pensare ad un errore di distrazione con una società così seria e leale? Infatti, lo stesso nostro dirigente, che tanto viene bistrattato per la sua precisione nel leggere e sfruttare i regolamenti, con giusta ragione, comunicò ai dirigenti avversari l'errore ma non ci permettemmo di inoltrare reclamo (e si trattava di play off). Morale della favola, se tutti si comportassero lealmente, tanti problemi non si creerebbero; viceversa, quando si assume un certo "stile" sbagliato, anche quando si è nel giusto, ci si scontra con la diffidenza dell'altra parte. Le conseguenza sono due: chi, giustamente, vuol far valere i suoi diritti viene tacciato di antisportività; tanti reclami alla federazione possono risultare infondati e provocare inutili perdite di tempo. Mi auguro di non essere frainteso sperando di portare un contributo umile ma sincero in questo mondo del calcio a 5 che tanto amo. In definitiva, ci sono situazioni in cui un allenatore, un dirigente, un massaggiatore ecc, stanno in panchina o sugli spalti non cambiano la partita, ma sappiamo bene che in questo sport un calcettista può essere determinante . Mi auguro si possano vivere questi play out, e sono sicuro sia così, con la sportività e l'amicizia più assoluta e soprattutto mi auguro che la nostra vita non cambi solo per una retrocessione in C2 ma risvegli in noi quella forza, volontà, entusiasmo (che non manca a noi Presidenti campani) per iniziare una nuova sfida.
Con affetto e stima Il Presidente Napoli Arpino