Non è bastato il caso Gulizia, ammonito due volte e non espulso, non è bastato il mani di Feller fuori area e non sanzionato con il rosso, non è bastato il gol fantasma di Bisceglie, no non sono bastate queste topiche e tante altre, evidentemente no. Il girone d'andata degli arbitri per la Ponzio si chiude con i fiocchi, tanto per restare in tema natalizio. Diciassette secondi dal termine, la squadra del presidente D'Angelantonio, meritatamente in vantaggio per 2-1 dopo una partita di assoluto dominio, respinge l'ultimo sterile assalto dell'Ats, una palla in mezzo infatti viene contrata dalla schiena di Rossa, la panchina in piedi pronta, al suono della sirena, a dare inizio ai festeggiamenti, per l'obiettivo delle Final Eight, meritatamente raggiunto. Esce fuori un fischio, lo sguardo attonito dei 10 giocatori in campo, dei 14 in panchina, dei tecnici, dei medici, dei massaggiatori, dei dirigenti e dei circa 200 presenti in tribuna, l'indice puntato da parte di uno dei due, verso il dischetto. Si avete capito bene, rigore. Si chiude qui la cronaca di chi ha visto con i propri occhi quello che mai in 30 anni di sport era ancora mai a riuscito a vedere. Si spengono qui i sogni di una società, di una squadra che con abnegazione, determinazione e tanta volontà aveva raggiunto il traguardo delle Final Eight. C'è chi da quel momento ha preferito abbandonare la panchina incredulo per quanto accaduto in campo e tornato negli spogliatoi, ci sono stati dirigenti in tribuna visibilmente imbarazzati che hanno chiesto scusa, c'è chi ha pianto negli spogliatoi. Questa si chiama frustrazione di chi non ce la fa più a subire, di una società che investe passione, impegno, soldi, e vuole vincere o perdere, per propri meriti o demeriti, null'altro. La misura è colma. Lo abbiamo gridato a gran voce sabato subito dopo il termine della partita, lo ripetiamo anche qui: Basta!
Ivano Di Sciascio
A.S.D. Pescara Calcio a 5