1. E' arrivato da poco più di una settimana in Italia. C'era mai stato nel Bel Paese?
E' la mia prima volta qui. Sono arrivato da pochissimo, ma è come se fossi in Italia già da alcuni mesi. E' vero, mi manca la mia famiglia ed i miei amici, ma qui mi sono sentito subito a casa, anche grazie alla splendida accoglienza riservatami dalla società.
2. Cosa ha spinto un allenatore come lei, che è ormai una realtà del futsal brasiliano, a fare questa esperienza italiana?
In Italia il movimento del calcio a cinque è in forte crescita. Avevo pensato ad un'esperienza internazionale che mi arricchisse professionalmente, ma non solo. Mi ha sempre interessato conoscere nuove culture, così quando ho ricevuto l'offerta dall'Isef ho accettato con piacere. La società, ben strutturata ed organizzata, mi ha messo in condizione di lavorare nel migliore dei modi. E poi mi sono appassionato al progetto ambizioso presentatomi della dirigenza iseffina. Ne approfitterò anche per imparare la lingua e la cultura italiana.
3. A bocce ancora ferme, qual è stata la sua prima impressione del calcio a cinque italiano?
E' tutto nuovo per me. Mi sto adattando al calcio a cinque italiano e sto cercando di adattare i calcettisti della squadra al mio modo di lavorare.
Sono qui solo da una settimana e prima di arrivare in Italia mi ero già documentato sul calcio a cinque italiano su internet e attraverso alcuni DVD, inoltre negli anni ho seguito alcuni giocatori brasiliani che giocano nei campionati italiani.
4. Qual è il valore aggiunto che crede che possa dare a questa squadra, nell'anno del debutto in serie B, la scelta di un allenatore come lei?
Ho lavorato come secondo di alcuni dei migliori allenatori brasiliani e con loro ho avuto il privilegio di allenare alcune delle più importanti squadre del mio Paese, come l'Ulbra, la Joinville, l'Internacional e l'UCS.
L'impronta che cercherò di dare si basa soprattutto su un nuovo metodo di allenamento, poi vorrei riuscire a combinare il modo di giocare a futsal tipico del Brasile con le caratteristiche proprie del calcio a cinque italiano.
5. L'anno scorso l'allenatore argentino Fecundo Ruscica, andando contro ogni pronostico, ha portato il Napoli Vedevo alla conquista del girone B del Campionato di serie A2. Si è parlato di "rivoluzione argentina" nel calcio a cinque italiano. Quest'anno sarà la volta della "rivoluzione brasiliana"?
Nessuna rivoluzione. Il calcio a cinque brasiliano, quello argentino e quello italiano hanno caratteristiche diverse. Ora sono in Italia e spero di riuscire ad essere abbastanza rivoluzionario per l'Isef. Sono arrivato qui con l' intenzione di dare il mio contributo a questa società in un anno così importante, quello della prima esperienza in una categoria nazionale.
6. Il suo arrivo all'Isef è coinciso con il trasferimento della sede da Poggiomarino a Napoli. Ora la struttura in cui la squadra si sta allenando e disputerà le partite è il PalaArgine di Napoli. Che ne pensa di questo palazzetto, anche in relazione a quelli del suo Paese?
La struttura del Palazzetto è molto bella, così come tutto nell'Isef. Il campo di gioco he certamente all'altezza delle migliori squadre brasiliane.
7. Sta allenando gli Orange da una settimana. Secondo lei, manca ancora qualcosa all'organico? Se si, cosa?
Sicuramente manca qualcosa, però é ancora presto per diagnosticare quello che manca, ma piano piano correggeremo
8. Il 22 settembre la presentazione ufficiale della squadra avverrà in concomitanza con il triangolare con due squadre di serie A, il Montesilvano ed il Napoli Futsal Barrese. Un esame e nel contempo una vetrina importante per il Gruppo Sportivo Isef, proprio una settimana prima dell'inizio della stagione agonistica 2009/2010. Il 29 settembre, infatti, la squadra sarà impegnata nella prima partita ufficiale, in Coppa Italia. La squadra è già pronta? Quanto secondo lei servirà all'Isef il test contro due squadre di categoria superiore?
La squadra per quanto mi riguarda non è ancora pronta, ma è in costante evoluzione. I ragazzi si stanno ancora conoscendo. Tuttavia, la cosa più importante è vedere settimana dopo settimana, giornata dopo giornata la crescita della squadra.
Questo test può servire molto. Ci sono tante aspettative per la nostra prima partita.
Il 22 settembre avremo l'occasione di cominciare a mostrare ciò per cui stiamo lavorando. Non prometto chissà cosa, anche perché queste due squadre sono davvero fortissime, ma c'è tutta l'intenzione e la determinazione per fare una buona prima presentazione della squadra.
9. Parliamo, infine, di obiettivi. Lei è uno che di obiettivi ne ha raggiunti tanti nel suo Paese. Cosa ha in serbo per il Gruppo Sportivo Isef? Con l'organico messo a suo disposizione dalla società, insomma, a cosa crede di poter puntare quest'anno?
L'obiettivo è la serie A2. E' vero, dobbiamo allenarci, lavorare e vincere sempre, tanto in Campionato quanto in Coppa Italia. Chiedo ai miei ragazzi di rispettare gli avversari, ma di batterli sempre al fine di raggiungere l'ambizioso obiettivo che ci siamo prefissati.