
Lui è stato uno dei più grandi giocatori di calcio a 5, una espressione unica di forza, qualità, simpatia. Rogerio ci ha detto addio improvvisamente la scorsa estate, alla vigilia della sua partenza per la Campania, dove avrebbe vestito la maglia della Sandro Abate. E a Pratola Serra lui c’è ancora, tutti i giorni, sul campo d’allenamento, alle partite, con il suo nome stampato sulle maglie, per un amore e un legame indissolubile tra il suo ricordo, i compagni di squadra e quel parquet che lo vuole vedere ancora protagonista. Una pagina di profonda amarezza per un campione che ha lasciato negli occhi di chi lo ha conosciuto solo sorrisi. Sabato scorso c’era la sua compagna, Simona Di Biase. Sugli spalti ha vissuto una emozione unica che ha voluto raccontare in un messaggio che ci ha fatto pervenire:
“Purtroppo quel maledetto 23 agosto ero in attesa del suo ritorno in Italia ed invece ho saputo del suo decesso. Un fulmine a ciel sereno la notizia più brutta che potessi ricevere. Su fb ho visto tanti post dedicati a lui da amici del futsal, da presidenti, insomma da tutto il mondo del futsal. Rimasi stupita perché ho potuto capire quante persone gli volevano bene e lo stimavano. Per non parlare poi della Sandro Abate rappresentata da Massimo Abate. Ho capito dal primo istante che l’ ho conosciuto che è una persona di cuore umile e brillante, caratteristiche che non tutti possiedono. E rafforzai il mio pensiero quando ho visto che aveva fatto scrivere il nome di Rogerio su tutte le maglie della sua squadra. È un gesto che ho apprezzato molto, anche perché è un gesto di grande bontà e stima nei confronti di Rogerio. Sono stata ad assistere alla loro partita giorni fa in nome di Rogerio. Cosa dire, persone stupende, accoglienza eccellente, rispetto ed educazione da tutti. Purtroppo Rogerio non c’ è più, ma vive nei ricordi di chi gli voleva bene e lo stimava. Che protegga tutti dal cielo”.