Giuseppe Merola, classe ’96, estremo difensore del Maddaloni. Nato nella città casertana, cresciuto nel Palabrancaccio. Si avvicina alla realtà del futsal all’età di 16 anni, collezionando stagioni in juniores. Aggregato poi alla prima squadra e sabato scorso mandato in campo da mister Orefice dal primo minuto contro il Benevento, sfoderando una prestazione degna di nota.
Conosciamo subito la persona. Chi è Giuseppe Merola fuori dal campo? Studi, lavori, cosa fai?
Quest anno ho concluso il percorso scolastico e conseguendo il diploma presso l’istituto alberghiero. Attualmente sono in cerca di lavoro.
Sabato contro il Benevento è stata una vittoria sofferta grazie ad una tua super presentazione. Come hai vissuto la partita?
Mi mancava quella voglia di giocare. Il mister mi ha dato l’opportunità e l’ho sfruttata nel migliore dei modi.
Il tuo alternarsi continuo con Fuschino cosa rappresenta per te?
Rappresenta un motivo di crescita. Un ragazzo bravo come Fuschino può insegnarmi tante cose sia dentro al campo che fuori. E’ un ottimo portiere. Il mister ogni sabato fa delle scelte, l’importante è dare il meglio di sè in campo in quei sessanta minuti.
Parlami dei tuoi compagni di squadra, con chi hai legato di più: dicci qualche segreto dello spogliatoio.
Sono ottimi amici e fratelli maggiori. Ho legato di più con Fusco, Verdicchio e Capobianco. Un segreto? Le partita prima dell’allenamento: Verdicchio e Capobianco non vincono mai contro il mister.
Il tuo numero di maglia preferito?
22
Ma tu hai un soprannome, un gesto scaramantico, un portafortuna…
Il soprannome che qui mi hanno messo qui a Maddaloni é Genny, per la barba che porto.
Squadra del cuore nel calcio.
Juventus
Hai a disposizione un messaggio in chiusura a chi lo dedichi e cosa gli vuoi dire?
Cercherò giorno dopo giorno di migliorare. Sono sempre a disposizione del mister, ogni volta che andrò in campo, darò il massimo. Tutto questo percorso lo dedico a mia mamma.