L’esonero di Mister Pittiglio è stata sicuramente una scelta molto dolorosa, ma nel contempo ben ponderata da parte della dirigenza dell’ASD Lepanto.
Lo scorso anno la società, affacciatasi per la prima volta alla ribalta del Calcio a 5, ha dato vita ad un campionato generoso, ma senza ombra di dubbio penalizzato dalla mancanza di esperienza di molti giovani giocatori, che, comunque, hanno dimostrato un talento grezzo che aspettava soltanto di essere ben lavorato per poter dare i suoi frutti.
Mister Pittiglio venne assunto nella parte finale della stagione proprio col compito di portare avanti questo ambizioso e difficile progetto, e proprio per questo risulta essere alquanto ingeneroso il suo rilievo fatto alla posizione della squadra nel campionato scorso.
Con la nuova stagione, poi, la società ha deciso di puntare più in alto : affiancare a questo progetto di crescita anche un risultato concreto e tangibile nell’immediato. Proprio per questo sono stati assunti giocatori del calibro di Loasses e Finamore, per non parlare di Dionisio e Mocerino, calcettisti che hanno un rilievo notevole tra gli addetti ai lavori e che certo non scopre Pittiglio al quale, tra l’incredulità di molti esperti del settore, la società aveva deciso di affidare un parco giocatori di categoria nettamente superiore, con il compito di raggiungere il duplice scopo: cercare di vincere il campionato e far crescere e maturare i giovani interessanti messisi in mostra nella scorsa stagione.
Purtroppo il Mister non si è dimostrato all’altezza del compito affidatogli e non è stato in grado di mantenere l’armonia nello spogliatoio, sottraendosi spesso alle proprie responsabilità nei confronti dei giocatori ,minacciando a più riprese le sue dimissioni, (probabilmente conscio del fatto di essere stato chiamato a svolgere un compito che esulava dalle sue capacità) e accampando teorie strampalate circa il cattivo umore dello spogliatoio, teorie che non meritano nemmeno un commento e che decisamente lasciano il tempo che trovano.
Senza ombra di dubbio ha vinto tutte le partite di campionato finora disputate, la Società non finirà mai di ringraziarlo per questo, ma nel contempo si chiede: affinchè una Ferrari possa vincere una corsa contro una 500, è davvero necessario che a guidarla sia Schumacher?
Antonio DI MAIO – addetto stampa ASD LEPANTO