Oggi intervistiamo il direttore sportivo Stefano Salviati al rientro dalla Coppa Italia, dove si è visto uno Scafati come non si vedeva da tempo. Una lunga intervista con domande che vanno dal campionato, ormai giunto a termine, della prima squadra, ai giovani dello Scafati.
Siete arrivati in Coppa Italia dopo un periodo poco felice in campionato e siete stati protagonisti di due buone prestazioni. Abbiamo visto scendere in campo un Scafati sicuramente più convincente rispetto alle ultime gare disputate in campionato. Secondo lei a cosa è dovuta questa differenza di prestazioni?
In Coppa Italia ci sono tutte squadre di un certo livello, quindi la concentrazione è d’obbligo dal primo all’ultimo minuto. In campionato è successo che, giocando con squadre tecnicamente inferiori, la mancanza di concentrazione ci ha portato a fare qualche brutta figura. Se calcoliamo che con il Loreto e il Real Napoli abbiamo raccolto solo una sconfitta contro il Real Napoli, per di più a mio parere ingiusta, è chiaro il mio concetto. La Coppa Italia è una vetrina importante e quindi automaticamente i giocatori, anche per una questione di stimoli maggiori, hanno giocato meglio ed hanno fatto una bellissima figura.
In entrambe le gare mister Falcone ha deciso di schierare come portiere il giovane Andrea Mattiello. Scelta azzardata o coraggiosa?
La ritengo sicuramente una scelta coraggiosa. Devo essere sincero non me l’aspettavo, perché, anche se credo molto nei giovani, sono del parere che in queste partite secche ci sia bisogno dell’esperienza. Alla fine è successo il contrario e per questo devo fare i complimenti prima di tutto al mister che ha avuto questo coraggio ed io penso che nessun allenatore campano, e forse neanche a livello nazionale, l’avrebbe avuto. Poi faccio i complimenti ad Andrea Mattiello che ha meritato questa soddisfazione e tutti i complimenti ricevuti dagli addetti ai lavori lì presenti.
L’esperienza in Coppa Italia può essere un buon viatico per affrontare al meglio i play-off?
Sicuramente non serviva la Coppa Italia per capire che lo Scafati è una squadra forte e ha perso un’occasione d’oro per vincere il campionato, però è una buona iniezione di fiducia per la società che ha ripreso coraggio e per i ragazzi che hanno capito che giocare contro una squadra forte come la Canottieri Lazio è stata una prova importante. Quindi penso che questa prestazione sia di grande aiuto per i play-off.
Dopo la sconfitta nel derby contro la Paganese avete messo la parola fine alla promozione diretta in serie A2. Attualmente qual è lo stato d’animo?
Lo stato d’animo per fortuna è risalito con la prestazione in Coppa Italia. Diciamo che il morale della squadra è caduto già con la sconfitta contro lo Scarabeo Venafro, che ci è pesata in un modo impressionante, specialmente dopo il pareggio del Loreto a Pagani e la sconfitta del Real Napoli a Torre Magliano. Lì avevamo già capito di aver perso il campionato e ci siamo un po’ abbattuti psicologicamente. La Coppa Italia invece ci ha fatto risuscitare e adesso siamo carichi.
Ad un certo punto del campionato eravate primi in classifica e sembravate inarrestabili, poi è calato il buio e avete perso partite sicuramente alla vostra portata. Cosa è successo?
È successo che giocando con squadre tecnicamente e tatticamente inferiori a noi abbiamo perso la concentrazione, entrando in campo sicuramente non bene come quando abbiamo giocato gli scontri diretti con la prima e la seconda in classifica. Questa non è una giustificazione, ma un grave errore, fatto per di più da giocatori che hanno una certa esperienza e sinceramente questa cosa non mi è andata giù, perché in questa squadra ci sono dei giocatori giovani, ma ci sono anche persone esperte che non dovevano commettere questi errori.
Chi tra i giocatori avrebbe potuto dare di più in questo campionato e chi invece si è rivelato una sorpresa?
Una piacevole sorpresa sicuramente sono stati i giovani, quali Milucci, Bellico e Mattiello, anche se non li definirei sorprese, perché ho creduto in loro fin dal primo momento. Per quanto riguarda i giocatori più esperti avrebbero potuto dare di più un po’ tutti. Certo, questi ragazzi hanno dato lustro alla società, per la prima volta i play-off, per la prima volta la Final Eight di Coppa Italia, però fare quegli errori di valutazione degli avversari non è assolutamente accettabile. Inoltre penso che nelle ultime gare disputate si è sentita molto la mancanza di Salvatore Amirante, che considero un giocatore importante in questa squadra. Secondo me a Torre Magliano, contro lo Scarabeo e contro il Real Napoli se ci fosse stato lui sarebbe stata tutta un’altra cosa.
Adesso cosa si aspetta dai ragazzi?
Mi aspetto quello che hanno fatto in Final Eight, voglio vedere sempre quella partita che hanno giocato contro la Canottieri Lazio, senza sottovalutare l’avversario. Mi preoccupa più il primo turno, perché prendiamo la quarta classificata del nostro girone, che le squadre di dopo se riusciamo a superare questo turno, perché giocando con squadre più forti e alla nostra altezza sicuramente la concentrazione sarà al massimo.
Parliamo dei giovani dello Scafati. Si è concluso da poco il campionato dell’Under 21, secondo posto per voi a soli tre punti dalla squadra vincitrice, il Marcianise. Qual è la sua opinione in merito?
Questa per me è una grande delusione sotto l’aspetto sportivo, leale e amicale verso una società che ritengo amica. Non ci è stata data la possibilità di poter giocare lo scontro diretto a Marcianise non da tutta la società ma da qualche dirigente, anzi io direi da un solo dirigente. Le mie non sono chiacchiere, ma sono prove, perché ho alcuni sms da parte di qualche dirigente che mi chiedeva “scusa” per quello che è accaduto. Io mi sono messo sempre a disposizione con tutti e sono rimasto molto male, perché non ho trovato scuse ma ho detto la verità su quello che era successo. Il dispiacere più grande è che se fosse capitato il contrario avrei spostato tranquillamente la partita, ma non tutti sono uguali. Non aggiungo altro perché mi dispiace anche parlarne. Nel contempo faccio i complimenti alle squadre qualificate ai play-off.
Un commento sul campionato Under 21 di quest’anno
Il campionato ritengo che sia stato molto scarso, il più brutto che sia stato fatto in questi ultimi anni, nove squadre di cui una si è ritirata, qualcun’altra ha ceduto durante il cammino. Speriamo che nei play-off ci si diverta un po’ di più.
Tra poco inizieranno i play-off, con quale spirito vi apprestate ad affrontare questa avventura?
Diciamo che per uno strano scherzo del destino se superiamo i primi due turni dovremmo trovarci di fronte proprio la Canottieri Lazio. Per il momento ci concentriamo sui primi due turni che dovrebbero essere alla nostra portata.
Il campionato della Juniores volge al termine, mancano quattro partite alla fine. Attualmente lo Scafati è a tre punti dalla vetta, cosa si augura?
Sono contentissimo della Juniores. Ad inizio stagione non pensavo assolutamente di lottare per il primo posto, perché è una squadra completamente rinnovata, composta da giocatori molto più giovani rispetto agli avversari. Adesso non ci penso proprio al primo posto, ma se dovesse arrivare ci faremo trovare pronti per affrontare la fase finale.
Quindi i giovani dello Scafati stanno dando grandi soddisfazioni?
I giovani sono sempre stati il fiore all’occhiello delle società in cui sono stato. Le soddisfazioni maggiori vengono da Mattiello, Milucci, Bellico, Fabiano. Sono tutti nomi di cui, secondo me, sentiremo parlare. Comunque sono molto soddisfatto sia dell’Under 21 e del lavoro di mister Ungaro e di Rocco Belfiore, che della Juniores e del lavoro di mister Cascone.
Sara Incarnato
Ufficio Stampa Scafati S. Maria