Sabato, ore 16.30, Palalighieri di Monte di Procida. Comincia qui l’avventura della Traiconet formato nazionale nei playoff verso il traguardo serie B. Un sogno accarezzato a lungo lo scorso anno, svanito in quella finale regionale col Sala Consilina, agognato in estate tramite un ripescaggio mancato beffardamente e poi tornato prepotentemente d’attualità negli ultimi mesi, nonostante la rivoluzione di dicembre lasciasse presagire ad un ridimensionamento degli obiettivi. Tra 48 ore la truppa di Gatti dovrà superare il primo di quattro ostacoli: andata e ritorno contro gli abruzzesi del Roxan ed in caso di qualificazione la finale, sempre in gara doppia, contro la vincente tra i sardi del Sulcis ed i laziali dell’Artena. Il co-presidente Roberto Longobardo fa il punto della situazione.
Presidente, la vittoria dei playoff regionali corona un percorso straordinario.
“E’ stato un risultato sensazionale, che mai avevo raggiunto, ma dobbiamo ancora lavorare per raggiungere un traguardo ancora più importante e prestigioso. Ad inizio anno avevamo allestito una squadra in grado di lottare per il primo posto, a dicembre c’è stato un ridimensionamento e pensavamo solo a raggiungere un dignitoso piazzamento nei playoff. Le cose sono andate diversamente e ora ci ritroviamo a disputare un playoff nazionale”.
Qual è il clima all’interno del gruppo?
“Prima non era sereno, c’erano troppe primedonne. Quando poi abbiamo preso gente che pensasse prima alla squadra e poi a se stessa le cose sono cambiate. In questo momento si respira un grande entusiasmo per il risultato raggiunto, ma i ragazzi sono consapevoli che siamo ancora in serie C1 e quattro partite ci separano dalla B”.
Conoscete gli avversari? Crede che siano una squadra alla vostra portata?
“Non li conosciamo, ma per arrivare a disputare una semifinale nazionale playoff saranno sicuramente un’ottima squadra. Senza dubbio ce la giocheremo anche se loro hanno il ritorno in casa, che in queste partite può essere fondamentale”.
La C1 campana è di un livello superiore rispetto a quella abruzzese. C’è il rischio di cali di concentrazione?
“A livello generale i nostri campionati sono di levatura superiore, però le squadre di vertice si equivalgono e quindi non penso ci sia differenza tra noi e loro. Per questo non credo che ci sia il rischio di cali di concentrazione”.
Qual è a suo avviso l’avversario più temibile nel lotto delle candidate?
“Penso che nel nostro raggruppamento l’Artena C5, la compagine laziale, sia la favorita. Nel Lazio c’è una cultura diversa del calcio a 5, costruiscono impianti volti allo sviluppo di questo sport e ci sono investimenti da parte delle società ben maggiori rispetto ai nostri”.
Ora che la prospettiva serie B diventa un’ipotesi concreta, come si sta muovendo la società?
“Per scaramanzia non ci muoveremo prima che diventi realtà. Qualora la B dovesse concretizzarsi ci sarebbero molte cose da fare, ma arriviamoci prima e poi si vedrà”.