Si conclude con una splendida ed inaspettata medaglia di bronzo il campionato italiano universitario di calcio a 5 del Cus Caserta. La compagine cara al presidente Pinto ed allenata da Guido Ventimiglia ha compiuto una vera e propria impresa alle final eight scudetto. Presentatasi “priva di star” , con un gruppo giovane ed inesperto ma con una voglia ed un umiltà fuori dal comune, il Cus Caserta ha smentito anche i più scettici ed è riuscito ad arrivare alla medaglia di bronzo. Se pensiamo che la squadra dello scorso anno annoverava tra le proprie fila elementi del calibro di Gigliofiorito, Laurenza e Scialla, solo per citarne alcuni mentre quella di quest’anno aveva le sue “stelle” in pur bravi elementi di serie C2 come Giovanni Salzillo e Andrea Fazio, ci possiamo rendere conto del piccolo miracolo sportivo che ha visto protagonisti i 12 cussini. E dire che l’avventura non era cominciata nel migliore dei modi, visto che nella gara di apertura Ancona era uscita vittoriosa con un sonoro ed eloquente 11 a 1. Lì però è scattata la scintilla nei giovani casertani che hanno fatto proprio il motto di Gianluca Russo “Cuore e palle” ed hanno affrontato le gare successive con uno spirito nuovo. Tatticamente organizzati in un “difesa e contropiede” , poco gratificante dal punto di vista estetico ma unica chance per affrontare le corazzate avversarie zeppe di brasiliani, argentini e giocatori di campionati nazionali, i casertani sono diventati beniamini dei supporters neutrali del campionato, ed hanno piegato 2 corazzate come Catania e Torino arrivate a Cassino per ambire allo scudetto. Anche la semifinale con Udine è stata preparata nella stessa maniera, con l’aggravante della squalifica di Salzillo per doppia ammonizione. Troppo forti però i campioni d’ Italia che hanno dovuto però sudare ben più delle 7 camicie per piegare la resistenza dei mai domi casertani. A Domenico Crispino, fantastico capitano di questo gruppo l’onore del commento finale: ” Sono fiero di essere stato il capitano di un gruppo eroico; abbiamo affrontato squadre zeppe di elementi di serie A e B, addirittura con Udine che schierava un ex dell’Udinese calcio e siamo riusciti a portare a casa una medaglia che per noi tutti è di platino. Il mister ci ha fatto capire che non dovevamo vergognarci di essere meno forti di tutte le altre squadre che se affrontate, come abbiamo fatto, con una difesa arcigna ed ordinata, avrebbero sofferto. E’ stato proprio così e partita dopo partita ci siamo perfino divertiti a non concedere quasi nulla a squadroni zeppi di campioni ed a sfruttare le poche opportunità di ripartenza che ci offrivano. Questo è stato possibile perché s’è creato un affiatamento fuori e dentro dal campo, forse anche cementato dalle difficoltà, che ci faceva sentire quasi imbattibili. Difficile da spiegare per chi non ci ha visto all’opera ma vi assicuro che abbiamo fatto davvero qualcosa di straordinario. Mi congedo da questo gruppo, perché a breve mi laureo, ma lo faccio consapevole di aver vissuto uno dei momenti sportivi più belli della mia vita”