Nei giorni successivi alla sconfitta interna per mano del Cus Avellino, il presidente dell'AP Sarno, Agostino Robustelli, intende alzare la voce con gli organi competenti, per il ripetersi di arbitraggi, a suo avviso, non all'altezza di un campionato difficile come la C1: "Nelle prime partite c'erano sempre i commissari di campo, adesso non ne vedo più da tempo, forse ai piani alti ci considerano già in C2, se così fosse me lo comunicassero, perché così ritiro la squadra dal campionato e risparmio soldi, sacrifici e tempo. Qualsiasi altra società in difficoltà, nelle nostre condizioni, probabilmente oggi avrebbe già abbandonato il campionato, falsandolo. Noi, invece, stiamo onorando il torneo ogni sabato, giocandoci i playout con tutti gli avversari e dimostrando di tenere a questo campionato di C1. Questo comporta sacrifici economici e di tempo non indifferenti e non tollero più certi atteggiamenti arbitrali. Non mi lamento di errori tecnici o di sanzioni discutibili, ma proprio dal punto di vista umano sempre più gli arbitri che ci mandano il sabato sono sconcertanti. Arroganti e indisponenti, per nulla collaborativi, quasi snobbano ogni nostra richiesta di comunicazione con loro, ergendosi a protagonisti assoluti del match. Il vero successo di un arbitro, secondo me, è quando invece mantiene bassi i toni di una partita e fa si che le squadre possano imputare solo a loro stesse il conseguimento del risultato. Spero che questo sfogo serva ad avere maggiore attenzione, ma soprattutto maggiore educazione da parte di una classe arbitrale che deve rivedere molte cose. Noi continueremo il nostro campionato, dimostrandoci sportivi e leali con tutti gli avversari, sperando di avere maggior considerazione e rispetto".
UFFICIO STAMPA A.P. SARNO C5