Tra le tante emergenze di questi giorni c’è stata anche quella delle mascherine. Introvabili in alcuni comuni, ma soprattutto c’è stata addirittura difficoltà in presidi ospedalieri. L’Italia era costretta ad importarle, ma dopo numerosi appelli ogni giorno si allunga l’elenco delle aziende che hanno deciso di riconvertire la propria produzione per rispondere alla crescente domanda di questi prodotti. Il capo della Protezione civile Angelo Borrelli aveva quantificato la necessità di 90 milioni di mascherine al mese.
Donato Polito è ex arbitro di calcio a 5, ora osservatore per la sezione di Sala Consilina. Come tanti ci ha comunicato, pur non vivendo nella città messa in quarantena dal provvedimento della Regione Campania, ma a Bivio Pratole, tra Bellizzi e Pontecagnano, di non uscire da 13 giorni. Stamane ha pubblicato una foto su facebook dello zio Giuseppe Polito, 74 anni, ex sarto, che da una settimana lavora gratis per la Protezione Civile, cucendo oltre 100 mascherine al giorno. Anche queste sono storie di cuore che vogliamo raccontare.
Dal sito del corriere.it VADEMECUM
Le mascherine devono essere indossate dai malati di coronavirus e da chi si prende cura di loro, come i sanitari o le persone che li assistono. I malati devono indossare mascherine chirurgiche, i sanitari o assistenti mascherine FFP2 e FFP3 (si veda sotto). Le mascherine chirurgiche possono proteggere anche gli immunodepressi che sono a rischio di contrarre malattie e più esposti alle infezioni. L’uso delle mascherine chirurgiche nelle zone rosse o di focolaio può servire se si lavora a stretto contatto con persone sconosciute: tassisti, dipendenti di uffici aperti al pubblico, trasportatori, cassieri.
Mascherine per i non malati
Per le persone sane le mascherine non sono indicate, ma in via volontaria , in una situazione come l’attuale dove il virus circola ampiamente e specie nelle zone rosse , utilizzare una mascherina chirurgica può difendere gli altri se siamo asintomatici e in qualche modo può proteggerci dal contatto con gli altri se non riusciamo a mantenere la distanza consigliata di 1 metro. Attenzione però, come si legge in un documento del ministero della Salute: «Le mascherine forniscono una protezione nei confronti della diffusione all’esterno bloccando le goccioline di secrezioni respiratorie emesse dalle persone malate che le indossano. Non sono fatte per proteggere chi le indossa nei confronti di aerosol fini che potrebbero contenere particelle infettanti di piccolissime dimensioni come i virus».