E’ come al solito con le idee chiare, preciso nelle sue affermazioni e positivo nello sguardo al futuro. Antonio Pepe, presidente del Gragnano, ha sempre espresso, senza peli sulla lingua, il suo pensiero netto in merito all’addio del suo club alla A2, così come ora è in prima fila per una nuova strada che egli stesso ha indicato ai soci storici, Francesco Longobardi e Antonio De Angelis. “Non ho mai accettato quella sentenza, ma ce ne siamo fatti una ragione ormai e come tutte le cose della vita bisogna guardare avanti. In fondo era necessaria anche un’autocritica, fare un passo indietro ed è ciò che ho cercato di manifestare in queste settimane agli altri dirigenti – afferma Pepe-. Dalle ceneri è necessario ricostruire sempre e secondo me si può costruire un progetto del genere nella nostra città. La mia idea sarebbe quella di ripartire dalla serie D e formare subito un settore giovanile all’altezza. Non siamo presuntuosi e conosciamo benissimo quali sono stati anche i nostri errori organizzativi ed è per questa ragione che ci deve essere una pulizia generale nelle menti e nelle coscienze di chi ci ha seguito.Devo ancora convincere i miei soci che avrebbero voluto subito fare il grande passo, ma credo che questa non sia la strada immediata. Dobbiamo dare un messaggio a tutti- -continua Pepe -. A Gragnano devono stare un anno senza sport ad un certo livello, così anche gli imprenditori che hanno gli occhi foderati si rendono conto di questa assenza e non si lamentano come hanno fatto sui giornali negli ultimi giorni. Dobbiamo uscire anche dal circolo vizioso di questi calciatori che stanno portando il mercato del futsal fuori dal suo reale contesto. Tutti pretendono, nessuno si rende conto delle realtà che vivono. Ed è per questo che vogliamo cambiare strategia”. E sul futuro lascia aperta una porta per un salto di categoria: “Ho sempre detto di essere contrario a rilevare titoli di altri club e sono convinto che un anno di purgatorio farà bene a noi come dirigenti e ai tifosi, quelli veri, che vanno educati nel seguirci e animati da uno spirito differente. Solo così si costruisce la base per ripartire, poi se si dovessero creare i presupposti per fare qualcosa di meglio già nel 2012 saremo pronti a sfruttare la possibilità, ma è importantissimo per tutti fare questo passo indietro per ritrovare la passione vera del calcio a 5 e sono convinto che a settembre convincerò i miei soci a sposare questa idea”.