I giochi di palazzo regalano il campionato al Lepanto?
Dopo la lettura della sentenza sul C.U. odierno è questa la domanda che mi sono posto. In verità vi dico che la mia risposta l'ho anche data, ma non voglio renderla pubblica per non influenzare gli altri.
La sentenza recita che il ricorso della Mediterranea non è stato accolto, era proprio in quegli scritti che si chiedeva la sconfitta a tavolino della società da me presieduta. Infatti il Presidente della società ischitana non si era preoccupato di denunciare con fermezza degli atti di violenza e di tentare di denunciare la vera identità degli aggressori, cosa che nelle mie controdeduzioni depositate in federazione è fortemente richiesto, bensì avevo chiesto di vincere la gara , questo era l'unico obbiettivo di una persona che aveva subito delle lesioni, a suo dire, da parte di un gruppo di facinorosi che , a mio dire, ce l'avevano con lui personalmente.
Nei suoi scritti si evinceva che nell'eventualità, il signor Elia, sarebbe riuscito anche a identificare alcune di queste persone e lo scrivente aveva esortato la stessa federazione, in conto dei suoi organi di giustizia sportiva, a porre in essere tutti i mezzi possibili, con la sua propria personale assoluta collaborazione, per far in modo che ciò avvenisse, con conseguente ed eventuale denuncia agli organi giudiziari competenti da presentare unitamente allo scrivente.
Però sto parlando di qualcosa che nessuno, tranne lo scrivente, voleva veramente. Infatti gli intenti ischitani sono stati chiari da subito, quelli degli organi di giustizia sportiva sono venuti fuori alla distanza: 500 euro di multa alla società da me rappresentata, che pur avendo delle colpe oggettive già ammesse in tutte le sedi, è completamente estranea ai fatti accaduti, tanto che nella stessa sentenza si legge chiaramente che l'aggressione è stata sedata proprio grazie all'intervento di tesserati dell'ASD Flegrea C5, ma battere cassa è sempre un opportunità da parte di chi contro atti di violenza pensa ad incassare dei soldi anziché scoprire con tenacia e determinazione i colpevoli, per poi infliggere agli stessi le giuste condanne, elemento costitutivo della giustizia penale che dovrebbe esserlo anche della giustizia sportiva. Non è così, in quest'ultima si pensa a far perdere o vincere una gara , ad infliggere delle sanzioni i cui proventi, macchiati di violenza, non si capisce a cosa possano servire, certo non ad evitare che simili atti riaccadano.
Si sta parlando , per meglio capirsi, di un semplice campionato di serie D di calcio a cinque, dove nessun campetto di calcetto ha i requisiti di sicurezza necessari, tra l'altro non vi sono negli stadi di serie A, figuriamoci in semplici campetti di provincia, ma nonostante tutto si riesce ad attribuire con assoluta certezza alla squadra di casa la responsabilità di eventi violenti, come quello nel nostro caso, di cui nessuno può ritenersi responsabile, visto proprio la mancanza assoluta di strutture necessarie alla sicurezza, però al momento dell'iscrizione delle ben oltre 100 squadre che partecipano a detto campionato, a ben 2700 euro pro capite, nessuno si preoccupa di verificare che su ogni campo ci possano essere le condizioni di sicurezza necessarie a far disputare le gare con regolarità .
Comunque , contenti perché giustizia è stata fatta gli ischitani hanno avuto in cambio delle lesioni subite tre punti, non di sutura, ma in classifica, la mia società riceve le sanzioni dal Giudice sportivo inflittegli e come sempre le accetta e il Lepanto vince il campionato a tavolino, a sua insaputa , cosa che gli toglie anche la gloria e la soddisfazione, da grande squadra quale sta dimostrando di essere, di vincere il campionato sul campo.
A tal proposito annuncio a tutti gli addetti ai lavori che ritiro ufficialmente la squadra dal campionato, proseguendo lo stesso con i ragazzini della juniores, questo solo per mantenere il titolo sportivo, per il quale da tre anni io e la mia famiglia facciamo sforzi sovraumani, sia fisici che economici, e per rispetto di tutto il fiorente settore giovanile che abbiamo saputo creare, ed anche per non far battere ulteriormente cassa con eventuali multe in caso di assenza delle squadre a campionati ufficiali.
Mi scuso fin da adesso con le restanti società del girone, capendo che in questo modo viene parzialmente falsato l'andamento di tutto il girone, ma questa è l'unica forma di protesta rimasta ad una società che solo lo scorso anno ha vinto la coppa disciplina, che è stata aggredita perfino con dei ragazzini su altri campi , con tanto di referti medici allegati, ma che non si è mai vista tutelata da decisioni disciplinari simili a quelle che invece le sono state inflitte contro senza nemmeno una responsabilità diretta.
Sono sicuro che sulle spiagge soleggiate di quella che è una delle più belle località balneari del mondo, l'isola d'Ischia, si ritroveranno anche quest'anno parecchi addetti ai lavori, che magari sotto l'ombrellone sorrideranno pensando a queste mie poche e sciocche parole, nella convinzione, oggi chiara più che mai, che i miei valori sono lontani da qualsiasi atto di violenza, quella fisica che vediamo con i nostri occhi e quella, ancor più grave, che si compie a tavolino contro i deboli, chi non ha peso , chi non ha potere, ma chi da sempre e per sempre farà dello sport, quello giocato, la sua vera ragione di vita.
Giuseppe Falcone-presidente Flegrea
La nostra testata giornalistica si dissocia dal contenuto di questa mail non avendo alcuna prova documentata dei fatti raccontati. Non esercitando mai la censura, la pubblichiamo per dovere di cronaca, ma il denunciante se ne assume tutte le responsabilità in ragione alla descrizione dei fatti essendo questo soltanto il suo punto di vista. La società Lepanto, o chi si sentisse coinvolto, avrà la stessa possibilità di replicare, se lo ritenesse opportuno, alle accuse rivolte.
la redazione di punto5.it