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I figli so’ piezz’ ‘e core. Ad Afragola lo sanno. Il “Le Club” il sabato alle 15 ha presenze fisse, padri e madri che non perderebbero per nulla al mondo una performance del proprio campione. Che il tempo dica pioggia, vento o sole cocente, loro sono sempre lì. In prima linea c’è lui, Paolo Giugliano, papà del capitano. Dirigente della Juniores ma soprattutto un tifoso sfegatato: “Seguo il calcio a 5 ad Afragola da 20 anni, ero dirigente con le giovanili di Romanucci e lo sono oggi con il presidente Gennarelli. Questa promozione è una soddisfazione enorme: vedere Giovanni trionfare così giovane e con la fascia da capitano dopo i problemi di salute che aveva avuto prima dell’inizio del campionato è stato fantastico”. Ma non c’è solo Giugliano Senior. Sulla tribunetta alle spalle della porta di sinistra, alcuni posti sembrano assegnati, come si fa nelle tribune degli stadi di serie A di calcio con i presidenti. Eduardo Fardello non manca mai a sostenere il suo Genny. Accanto a lui un quartetto affiatatissimo, una doppia coppia inseparabile. Da destra verso sinistra: Eduardo Stiano e la signora Carmela, Ernesto Cammisa e la signora Maria. “Ci siamo conosciuti ad Acerra quando i nostri figli giocavano nel Deportivo -racconta Carmela, la mamma di Stiano-, Federico e Gino si frequentavano e si sono ritrovati qui”. Per Eduardo Stiano “il più agitato della compagnia è Ernesto, è questione di carattere”, e un augurio: “Spero che il Cus Avellino, l’ex squadra di Federico, non retroceda”. Cammisa senior si “difende” così: “Sono il più caloroso ed attivo, è vero, ma io sono solo il braccio mentre loro sono la mente”. Ragionando per luoghi comuni si potrebbe pensare che in queste circostanze siano i mariti a trascinare controvoglia le mogli alle partite, ma non è il caso della famiglia Cammisa: “Quando il sabato rientro a casa prima delle gare -dice Ernesto- mia moglie è già pronta per partire. E’ un vero e proprio ultras”. La signora Maria conferma: “Vengo da una famiglia di amanti del calcio e l’ho sempre seguito. Non conoscevo il futsal, ma quando Gino ha iniziato a praticarlo me ne sono innamorata”. Chi pensa a mamme apprensive è fuori strada: “Quando rimangono a terra so che già che “fingono” -dice l’esperta signora Cammisa- ma la cosa che mi manda in bestia è quando Gino riceve parolacce da fuori”. In una zona più laterale stazionano i coniugi Busino. Anche in questo caso la signora Michela non ha bisogno di essere “trascinata” dal marito: “Accompagnavo Gianluca a giocare da quando aveva 7-8 anni. Se mi ha mai dedicato un gol? Esplicitamente no, ma credo che nella sua mente l’abbia fatto. Quando non segna è meglio che non gli parli altrimenti si innervosisce ulteriormente, però dopo le partite gli mando sempre un messaggio di complimenti”. Altra figura fissa è Ciro Righi, padre del portiere Luca: “Il sabato sono al campo dalla mattina alla sera. Sono contento che Luca abbia fatto uno dei suoi migliori campionati”. Sicuramente ne abbiamo dimenticato qualcuno, tra le mogli e le compagne che si vedono al campo. Altre tre partite e per loro inizierà la lunga astinenza estiva da partite. Per poi tornare, l’anno prossimo, a seguire i propri figli. Ma stavolta per questi immancabili genitori, via i plaid in inverno, perché sarà al coperto… in serie B.