Se non ci avessero messo più di uno zampino i due direttori di gara, avremmo assistito ad una partita delle più belle viste al PalaConi, tra due squadre molto diverse sia tatticamente che tecnicamente, ma entrambe convinte di fare risultato, mostrando le proprie caratteristiche migliori. Purtroppo, però, quando di mezzo ci si mettono due personaggi, che poco hanno a che vedere col calcio a 5 e sui quali nutriamo seri dubbi sul fatto che abbiano mai aperto il regolamento (soprattutto alla voce: ‘Movimenti concessi al portiere’), in un modo o nell’altro, la gara viene inesorabilmente compromessa o, nel migliore di casi, falsata. È successo esattamente questo oggi al PalaConi nella partita valevole per la settima giornata di campionato tra Cus Avellino C5 e Futsal Sbarra, terminata con un rocambolesco pareggio per 4-4 dopo sessanta minuti di adrenalina, rabbia, vergogna e cuore. Gli ospiti venivano in Irpinia con l’intento di portarsi a casa tre punti d’oro in chiave primato, i bianco verdi avevano l’intenzione di non deludere i tanti appassionati che come sempre, nonostante una pioggia battente e una tendostruttura al limite della praticabilità, erano lì come sempre ad incitare i propri beniamini. Assente per motivi personali mister Coccia, al suo posto in panchina per i barresi Gennaro Cutarelli che schiera Mattiello tra i pali, Morlando, Volonnino, Contursi e Nenè in attacco. Carbone manda in campo il quintetto dove Rizzo difende i pali, Milito centrale, Terracciano e Parente agiscono sulle corsie e Galeotafiore funge da boa.
Nella prima frazione, è lo Sbarra a dettare i tempi e sin dai primi minuti è Nenè a destare più preoccupazione nella difesa irpina. Già al 1’, il ‘bacetto’ più famoso della C1 tenta la botta a rete, respinta da Rizzo, con una pregevole rovesciata dalla breve distanza. Ci riprova all’8’ su cross di Cretella, capitano ed ex biancoverde, ma il tiro termina alto sopra la traversa. Al 12’ lo Sbarra passa con Volonnino, che segna direttamente da fallo laterale (0-1), e dopo un minuto bissa Nenè sfruttando un velocissimo contropiede (0-2). Al 20’ Parente crea l’occasione allo Sbarra per portarsi in vantaggio: nel disimpegnarsi della sfera, il ‘Divino’ cincischia con la sfera facendo un retropassaggio praticamente all’alteza della linea di porta, Rizzo non può prenderla con le mani e così, per difendere la porta dall’affondo di Illiano, è costretto a tirarlo giù. Nessun dubbio, è rigore, ma dal dischetto Volonnino sbaglia. Nell’occasione, Avellino subisce l’espulsione diretta di Milito per le vibranti proteste all’indirizzo di Della Porta, il secondo arbitro. Parente, però, al 26’, si fa perdonare e sigla la rete che accorcia le distanze : il ‘Divino’ devia di petto in fondo al sacco un tiro defilato di Terracciano (1-2). 120 secondi bastano ad Avellino per pattare i conti: ci pensa il giovane Galeotafiore che prima della fine del primo tempo deposita in rete un pallone partito da una punizione calciata da Parente (2-2). Parità ristabilita e tutti negli spogliatoi.
Nella ripresa, la porta irpina viene difesa dal giovane classe ’95 Roberto Marotta, al suo esordio in C1, che si comporta in maniera egregia tra i pali. Già dopo 1 minuto, esce sicuro su un’incursione di Nenè, chiudendogli lo specchio della porta. Al 7’ l’episodio che condizionerà il prosieguo della gara: Marotta esce perfettamente su Nenè che portava palla, fiondandosi sulla sfera. Il secondo arbitro, Della Porta di Nocera Inf., che era in posizione più arretrata rispetto a dove si svolgeva l’azione e quindi aveva la visuale coperta dagli altri giocatori e, quindi, non avrebbe potuto vedere l’eventuale fallo, assegna il penalty, suscitando le ire della panchina biancoverde e di tutto il pubblico presente. Attimi concitati e capitan Venezia che fa sentire forte la propria voce, anche portando a testimone il primo arbitro, che invece non ha visto né il fallo né tantomeno aveva assegnato il rigore, pur essendo praticamente a due passi da dove è accaduto il fattaccio. Nulla da fare, rigore: sulla sfera Nenè che non sbaglia (2-3) e si lascia andare in un’esultanza ‘mitragliante’ rivolta ai tifosi avellinesi presenti in tribuna che, vista la natura del rigore assegnato (giudicato inesistente anche dai suoi stessi compagni di squadra) non ha fatto altro che esacerbare gli animi. Comportamento che avrebbe potuto evitare, ma d’altronde non tutti hanno uno spirito corretto. Ovviamente, il duo arbitrale non finisce certo qui le proprie malefatte ed assegna un rigore ad Avellino (la compensazione, legge ormai non scritta!) per fallo su Balstrieri, fallo regolare ma rigore sbagliato da Parente, o meglio, parato da Mattiello. I lupi non si perdono d’animo e supportati da un pubblico incandescente si portano in parità nuovamente con Parente direttamente su calcio di punizione (3-3), una staffilata imprendibile per Mattiello. Minuti finali al cardiopalma, Avellino attacca ma Nenè è inesorabile e al 30’ sigla la sua tripletta personale e il poker barrese (3-4), gol nato da un fallo di mano di un calciatore ospite non rilevato da Della Porta, che praticamente era dietro di lui. Carbone schiera Erba portiere di movimento, al 32’ manco a dirlo, Della Porta assegna un gol inesistente agli ospiti. Dopo la protesta di capitan Venezia, il primo arbitro, Supino di Benevento, ha chiesto al collega se effettivamente la rete fosse stata realizzata da rimessa con le mani del portiere. Per regolamento, il portiere non puo’ segnare con le mani in qualsiasi modo. Ma, chi conosce il regolamento, sa che una rete viene convalidata solo nel caso in cui ci sia un tocco di qualsiasi altro atleta.Gol (fortunatamente) dunque annullato e Avellino che tenta l’ultimo assalto. Ottima circolazione di palla a limite dell’area biancorossa, barresi asserragliati nella propria area, Parente libera Erba sulla destra e proprio da chi meno te lo aspetti ecco arrivare la rete del pareggio: il ‘Gladio’ si fa salvatore dell’orgoglio irpino e firma il poker (4-4). Pareggio, esplode il PalaConi e si pone fine a quella che poteva essere una bella partita, anche senza le folli decisioni arbitrali.
I TABELLINI
CUS AVELLINO C5: Milito, Balestrieri, Auricchio, Di Marzo, Terracciano, Venezia (K), Parente, Erba (VK), D’Argenio, Galeotafiore, Rizzo, Marotta
All. Carbone
FUTSAL SBARRA: Cataldo E., Cretella (K), Morlando (VK), Ciabatta (Nenè), Volonnino, Contursi, Belfiore, Mattiello, Illiano, Veneruso, Panico, Genovese
All. Cutarelli
ARBITRI: Pasquale Supino (Benevento) primo, Mario Della Porta (Nocera Inf.) secondo
FINALE: 4-4
MARCATORI: 12’pt Volonnino (SBA), 13’pt 7’st (r) 3’st Nenè (SBA), 26’pt 23’st Parente (CUS), 28’pt Galeotafiore (CUS), 33’st Erba (CUS)
AMMONITI: Volonnino (SBA)
ESPULSI: Milito (CUS), Cutarelli (SBA)
Note: per Avellino migliore in campo Piero Erba
Barbara Guerriero
Resp. Area Comunicazione ASD Cus Avellino C5
“SCARSA LUCIDITA'” – Così a fine gara il tecnico del Cus Avellino Pino Carbone: “Purtroppo siamo stati poco lucidi, ma sono contento del risultato, anche se con un arbitraggio diverso avremmo visto una partita ugualmente bella ma più tranquilla. Non abbiamo demeritato e anzi avremmo potuto fare qualcosa in più contro uno Sbarra dal potenziale superiore al nostro”. Piuttosto critico con la squadra il dg Lanzetta: “Ci siamo messi in difficoltà da soli, subendo gol che non si vedono nemmeno in serie D. Il pareggio è maturato più per demeriti nostri che per merito degli avversari, abbiamo giocato bene perdendo però altri due punti così come successo con la Flegrea”.
“CALATI NELLA RIPRESA” – Questa l’analisi dell’allenatore in seconda dello Sbarra Gennaro Cutarelli: “E’ stata una partita equilibrata, entrambe le squadre volevano vincere anche se qualche decisione arbitrale ha condizionato la gara. Andiamo via con un punto da un campo difficile contro una squadra che non molla mai. Eravamo rimaneggiati da qualche assenza dell’ultimo minuto, abbiamo fatto bene nel primo tempo ma nella ripresa siamo calati subendo le loro iniziative”.
redazione punto5