Avanti con la vecchia guardia, sembra aver pensato il mister del Cales Mario Cipro nell’inserire nel quartetto iniziale ben 3 veterani, sia d’esperienza che d’età, e cioè Pablo Benza, Danilo Benincasa e Massimo Bosco, con Francesco Vito unico fromboliere con licenza di correre dappertutto e soprattutto con la forza e la freschezza di farlo.
In porta confermato Pasquale Carusone.
E i veterani ripagano la fiducia riposta in loro giocando un primo tempo più che apprezzabile, controllando la squadra acerrana e costringendola spesso in difesa, incapace di costruire azioni di rimessa apprezzabili.
Tre pali e numerosi tiri sbagliati di un soffio da parte del Cales in un primo tempo finito 2 a 1, con gol di Benincasa e di Checco Lavagna, tornato finalmente su buoni livelli di rendimento. entrato spesso a far rifiatare i compagni insieme a Gennaro Ruozzo.
Per il Maracanà un solo tiro in porta, allo scadere del primo tempo, su calcio dai 10 metri di De Rosa.
2 a 1 e tutti negli spogliatoi, con molti rimpianti del Cales per le molteplici occasioni buttate al vento.
Partono più decisi gli ospiti nel secondo tempo, ma senza riuscire a impensierire seriamente la difesa arcigna del Cales che si riorganizza e imprime una nuova accelerazione alla partita.
In dodici minuti, dal 10° al 22°, prima Gennaro Ruozzo poi ancora Danilo Benincasa con una doppietta portano il risultato sul 5 a 1.
Rabbiosa reazione degli ospiti che riescono a portarsi sul 5 a 3 a pochi minuti dal termine e per il Cales riappaiono gli spettri di una partita pareggiata all’ultimo secondo con un vantaggio di tre reti, quella con la Folgore San Vincenzo.
Ma stavolta è ancora Gennaro Ruozzo a spegnere definitivamente le speranze di rimonta dei ragazzi acerrani.
Che dire della partita?
Francamente ci si attendeva qualcosa di più da una squadra che era risultata vittoriosa nei primi due impegni di campionato e si trovava perciò al vertice della classifica.
Nel primo tempo invece non è mai riuscita a dipanare in maniera soltanto passabile qualche trama interessante.
Di contro, superato finalmente il trauma di una partenza fallimentare, il Cales ha ritrovato per incanto le sue geometrie e il suo gioco fatto di ripartenze brucianti.
E’ da rilevare che molto hanno influito nella prestazione positiva della squadra, una ritrovata vena di giocatori che sono determinanti per la stessa, come Danilo Benincasa, che si è mosso da par suo sul prato di casa segnando gol importanti, ma soprattutto fornendo ai compagni un punto d’appoggio decisivo per riproporre ripartenze devastanti.
Massimo Bosco e Pablo Benza, che stanno rapidamente ritrovando la forma migliore, sono autentici pilastri dell’ossatura voluta dal mister e quando giocano così lasciano veramente poco agli avversari.
Gennarino Ruozzo, che finora stentava non poco ad entrare negli schemi del mister a causa di una preparazione atletica approssimativa, impegnato com’è nel servizio militare, ha ritrovato parte della sua verve e del suo agonismo che, uniti alla classe cristallina che possiede, ne fanno una mina vagante capace di segnare da ogni posizione del campo.
Piacevoli sorprese inoltre quelle di un sempre più sicuro Pasquale Carusone, inoperoso per tutto il primo tempo, ma attento e pronto nella ripresa, di Checco Lavagna, di cui abbiamo già tessuto gli elogi e di Gianmarco Pezzulo, libero finalmente da impacci mentali che l’hanno reso capace di sfruttare il suo poderoso tiro.
In netto miglioramento Francesco Vito, chiamato spesso a sopperire in corsa e velocità anche qualche ritardo nei rientri dei compagni.
Insomma una prova positiva, che ha finalmente restituito la serenità necessaria a tutto l’ambiente.