Lo strano caso di Gianluca Busino. Sembra il titolo di un film, ma è tutto vero. Vi spieghiamo cosa è successo al forte calcettista della Traiconet Monte di Procida, cogliendo l'occasione per ripassare un po' alcune regole contorte a cui le società di calcio a 5 devono attenersi.
Nel rituale comunicato del giovedì del Comitato Regionale è presente la lista degli squalificati dei campionati regionali di calcio a 5 che fa riferimento alle gare disputate il sabato precedente (dunque cinque giorni prima). Può capitare (in realtà sarebbe meglio se non capitasse) che un referto non giunga in tempo al Comitato e che, dunque, i provvedimenti disciplinari relativi a quella partita slittino al comunicato della settimana successiva. In questa malaugurata circostanza cosa succede in caso di squalifica di un giocatore? Si aprono due possibili scenari. Eccoli spiegati nel dettaglio.
1) Se il provvedimento scaturisce da un'espulsione diretta, il calcettista in questione è tenuto tassativamente a saltare la partita successiva nel caso in cui esca o meno la decisione del giudice sportivo sul comunicato ufficiale, a prescindere dunque dal fatto che il referto dell'arbitro sia giunto a destinazione nei giorni successivi a quella gara e antecedenti alla successiva. Lo stesso referto dell'arbitro, però, se non dovesse arrivare anche dopo la prima di giornata di squalifica scontata dal calcettista in questione e, dunque, non ci fosse alcuna notifica sul comunicato ufficiale, consentirebbe al calcettista di scendere in campo nella gare successive nell'attesa, appunto, che venga ufficializzata la sua sanzione. Per cercare di essere quanto più chiari è possibile, nel momento in cui tale calcettista dovesse poi essere squalificato (ad esempio dopo tre settimane) per 5 giornate, questa non può considerarsi retroattiva, se non, come spiegato per la prima giornata obbligatoria e sconterà le altre soltanto nel momento in cui sarà pubblicata la squalifica sul comunicato ufficiale.
2) Cambia il discorso per quanto riguarda la somma di ammonizioni. Nel caso in cui un giocatore in diffida subisca un'ammonizione e, dunque, le società sono oggettivamente a conoscenza della sua immediata squalifica, hanno l'obbligo di aspettare che la notifica sia pubblicata sul comunicato ufficiale (con l'espulsione diretta invece no, ribadiamo, non deve scendere in campo solo nella giornata immediatamente successiva ndr). Se ciò non dovesse accadere, ad esempio un calcettista in diffida prende un'ammonizione e sarà certamente squalificato, ma il referto non arriva la settimana successiva e sul comunicato ufficiale non esce nulla, può tranquillamente scendere in campo e ciò vale per tutte le settimane successive in cui non viene pubblicata sul comunicato ufficiale la sua squalifica. Solo nella gara immediatamente seguente la notifica della squalifica, il calcettista in questione sconterà il turno di stop.
Tutto questo ci porta ad analizzare il caso di Busino. Il pivot era stato ammonito nella gara interna della sua squadra contro l'Eboli e avrebbe dovuto saltare la gara di Sant'Egidio ed invece ha giocato, poi non è arrivata la squalifica nemmeno prima della sfida contro il contro il Città delle Acque. Infatti, nel comunicato della scorsa settimana, non è stato pubblicato alcun provvedimento a tal proposito. Busino non è sceso in campo contro il Città delle Acque, ma ciò non è servito a nulla, poteva giocare tranquillamente. Nel comunicato di giovedì 27 gennaio, si legge della squalifica di Busino per somma di ammonizioni (finalmente). Il calcettista, dunque, come da regolamento (assurdo), salterà la delicata trasferta di Avellino di sabato 29. Ovviamente il caso di Busino è un esempio che potrebbe capitare a tutti i club.