Il nome di Enrico Errico sulla panchina del San Giuseppe è stato messo in discussione ancor prima del fischio d'inizio del campionato. E' il gioco delle parti in un mondo piccolo dove ciascuno dice la sua, ma è certo che il destino di un allenatore è legato ai risultati e, fino ad ora, le due sconfitte esterne non giovano alla fiducia. Mettere in discussione un allenatore dopo tre giornate per questioni tecniche però è da principianti del futsal a meno che non si sia rotto qualcosa all'interno del gruppo o che qualcuno stia spingendo per dargli il benservito. E' successo anche in palcoscenici più prestigiosi, ma non dopo tre turni. Il San Giuseppe è una buona squadra, ma nell'equilibrio di questa serie C1 e con il biglietto da visita di una neopromossa, pur avendo acquistato buoni giocatori, non crediamo si possa vestire subito con l'abito della schiacciasassi, anzi, si deve ritagliare lentamente un ruolo da protagonista potendo ambire a posizioni di media classifica con la possibilità di pensare solo strada facendo a qualcosa di più. Questa è una difesa a prescindere di tutti gli allenatori che secondo noi è assurdo cambiare senza una logica. I maligni, però, potrebbero pensare che nell'ambito di una squadra dove sono arrivati Catapano, Attanasio e il ds Somma che hanno vissuto tanti anni con la Mecobil, potrebbero spingere tutti verso la direzione che porta a Crescenzo Falcone, tecnico dalle indubbie qualità, il quale nella prima intervista a Punto 5, pur essendo critico con il gioco del San Giuseppe, espresse solidarietà proprio sulla questione tempo, verso chi potrebbe essere il tecnico da avvicendare. Il presidente Nunziata si è anche sbottonato annunciando la conferma di Errico fino al termine del campionato e l'allenatore partenopeo non fa una piega, ma lancia qualche frecciata: "Vado avanti consapevole che tutti coloro che fanno questo "lavoro" sono legati ai risultati ed è indubbio che se non dovessero arrivare per molte giornate dovrei mettere in discussione il mio operato – afferma – . Dispiace vedere qualcuno che quasi con una mira precisa, in silenzio, mette in giro certe notizie per creare scompiglio nello spogliatoio e nella società, peccato che non è uomo da uscire allo scoperto. Se il presidente non ha fiducia in me, sono qua pronto ad ogni decisione, se ad ogni mezzo passo falso ci deve essere sempre questa assurda cappa sulle mie spalle non si fa certo il bene del San Giuseppe. Se invece mi vogliono dare tempo e fiducia io posso mettere solo quello che sto facendo dal primo giorno, amore e passione per questo sport con questa società che ha creduto in me. Chi deve fare il mercato per suoi interessi abbia almeno il coraggio di parlare chiaro".