Il Miseria e Nobiltà è stato punito dal giudice sportivo con una forte ammenda (750 euro) e l’obbligo di disputare la prossima gara interna a porte chiuse. Secondo quanto è scritto sul referto arbitrale… Per aver un proprio sostenitore colpito con un calcio il direttore di gara mentre si recava nello spogliatoio (Sanzione aggravata per recidiva – c.u. nº25). La società non ci sta e reagisce affidandosi alle parole del vice presidente Lello Del Monaco e del team manager e diesse Pietro D’Angelo: “E’ un’assurdità – -dicono in coro -. C’erano i commissari di campo, devono testimoniare che quanto ha scritto l’arbitro è falso. Ci stanno tartassando e lo fanno nella maniera più vigliacca, quella di inventare sul referto qualcosa che non è accaduto. Non è possibile prendere queste multe, ci fanno passare la voglia di continuare. In un momento di crisi così forte evidentemente qualcuno vuole usare questo strumento per fare cassa, ma non si rende conto che sortirà l’effetto contrario, cioè quello di farci lasciare il campionato. Vogliamo capire gli errori e ne fanno ogni settimana di imperdonabili, ma raccontare qualcosa che non è accaduto è il colmo. Questo è un messaggio diretto al presidente del Comitao regionale campano Vincenzo Pastore, al responsabile del calcio a 5 Antonio Astarita e ai designatori degli arbitri Mario Rossi e Giovanni Belcuore. Se vogliono che il Miseria e Nobiltà lasci il calcio a 5 in Campania ci siamo arrivati”.