Fine campionato, tempo di bilanci di una stagione per noi sportivamente tribolata dove non sono mancati, ahinoi, gli episodi di unfair play ma complessivamente è stato un campionato corretto tra squadre altrettanto corrette. Certo qualche eccezione c’è stata e l’abbiamo segnalata, anche “tra le mura di casa nostra”, ma tutto ci serve per impostare la prossima stagione, per dare un’ulteriore registrata all’insegna del fair play al nostro progetto. Verificando, in casi estremi, se la mancata aderenza alla nostra idea di sport non sia tale dal procedere, in casa nostra, all’esclusione di qualche incorregibile.
Ovviamente non ci riferiamo ai soli atleti in campo, ma a tutti gli uomini United, partendo dal sottoscritto. Soprattutto noi del “backstage” abbiamo il dovere di fare un’esame di coscienza per verificare se il nostro impegno è stato tale dal poter ergerci a occasionali giudici dell’operato di chi, in United, ha speso energie, ricordando che da noi ha facoltà di parola solo chi fa e chi dà.
Sembra un discorso duro, che mal si sposa con il clima sereno che ci si aspetta alla fine di una stagione, conclusasi comunque con la parmanenza in C2 (7° posto come per il primo anno di serie D), ma non è così……….è un discorso programmatico, un impegno manifesto, fatto con energia e con la volontà di migliorarci costantemente. Partendo dalla conta di chi vorrà far parte ancora di United Colours of Futsal e soprattutto domandandogli “come” intenda farne parte.
I ringraziamenti non sono assolutamente di routine, ma sono doverosi e sono rivolti a tutti coloro che hanno fatto parte del nostro girone, perchè nonostante qualche fisiologica “scivolata” nell’unfair play, la stagione è filata via come la parola SPORT esige. Con la giusta determinazione agonistica e il nobile rispetto dell’avversario, ma non per questo bisogna abbassare la guardia, anzi dobbiamo prendere questo “risultato positivo” e immaginarlo come l’asticella del salto in alto. Prendiamo sin da ora l’impegno a migliore il risultato di quest’anno, impegniamoci fin da subito ad alzare l’asticella di qualche tacca. A giovarne sarebbe l’intero moviemento calcettistico campano perche’ nel fair play i dettagli fanno la differenza e chi si preoccupa del Fair Play deve analizzarli e tenerne conto. Questo non significa che i calcettisti debbano trasformarsi in “filosofi e predicatori” ma perlomeno autorizza a ritenere che i “filosofi e i predicatori” possano avere talvolta titolo a dire la loro per tentare ogni tanto a credere i qualche ideale. Stringiamoci la mano per come è andata e al tempo stesso per mantenere questa promessa.
Con tutti !!!
Alla prossima (stagione)