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Basket e calcio a 5, due mondi che a volte s’incrociano quando si parla di tattica, due sport che sembrano non amarsi quando il tema è l’impiantistica sportiva. Ma succede solo qui, fidatevi.
In questi giorni abbiamo molto apprezzato l’impegno dell’assessore allo Sport del Comune di Napoli, Ciro Borriello, il quale si è prodigato per consentire al Fuorigrotta di giocare al PalaBarbuto. “Deve essere anche la casa di un’altra società importante che promuove uno sport come il calcio a 5 in grande crescita. C’è totale unione d’intenti e non vediamo l’ora di vederli giocare”. Queste le sue parole. Con l’addio del Napoli alla serie A, la realtà del presidente Serafino Perugino rappresenta a tutti gli effetti la nostra città nel secondo campionato nazionale.
Documentazione presentata nei tempi, disponibilità a venire incontro alle esigenze di chi, per tradizione, ne ha sempre usufruito, giorni differenti per le gare interne di campionato: sabato futsal, domenica basket. Tutti i presupposti per fare diventare il PalaBarbuto un polo sportivo cittadino ad ampio raggio e non un monopolio al quale ci siamo abituati negli ultimi anni. Il problema è che questo discorso sembra essere scarsamente recepito dagli amanti della palla a spicchi. Prima di tutto c’è da dire che l’impianto, rinnovato grazie alle Universiadi, non ha alcuna proprietà, se non quella del Comune di Napoli. Dunque, il parquet non è stato fatto ad uso e consumo del basket, ma ad uso e consumo della collettività.
E per dar man forte ai nostri discorsi, abbiamo viaggiato in Italia e nel mondo cercando di capire quali fossero le condizioni di altre città. Dove confinano due squadre importanti di calcio a 5 e basket o dove, semplicemente, il binomio magico, semplice, attuale, ossia struttura polivalente, è in essere praticamente ovunque.
SPAGNA – La prima tappa è Barcellona. Una vera e propria polisportiva. Il Palau Blaugrana (nella foto a sinistra), è una struttura sportiva di Barcellona che funge da sede delle partite ufficiali delle sezioni di pallacanestro, pallamano, hockey su pista e calcio a 5 del Futbol Club Barcelona. Ha una capienza di 8.250 posti. Edificato nel 1971, inizialmente poteva contenere 5.696 spettatori. Nel 1994 fu ristrutturato e portato alla capienza attuale. È situato tra il Mini Estadi e il Camp Nou. Il calcio a 5 è seguito da 3-4 mila spettatori in media, hanno creato cultura sul territorio.
PORTOGALLO – Il Pavilhão João Rocha (nella foto a sinistra), è un palazzetto dello sport della città di Lisbona in Portogallo. Ha una capienza di 3.400 posti. L’impianto venne inaugurato il 21 giugno 2017. Di proprietà dello Sporting Clube de Portugal ospita le gare casalinghe delle sezioni di Calcio a 5, hockey su pista, pallacanestro, pallamano e pallavolo della polisportiva. Anche in questo caso tracciatura del campo per tutti gli sport sul parquet.
FRANCIA – L’Arena Teddy Rinner a Asnières-sur-Seine (nella foto a sinistra) con più di 1000 posti nella sala principale sarà la casa dell’Access Futsal, club principale di calcio a 5 di Parigi. Ma nello stesso impianto giocheranno anche la pallavolo e le scuole con tutte le altre attività sportive.
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Vi abbiamo fatto solo alcuni esempi (ce ne sono a decine in tutto il mondo) prima di spostarci in Campania. Ora è chiaro che ci siano ovunque strutture polivalenti. Da noi possiamo puntare l’occhio su due realtà che per il basket hanno grande tradizione. Partiamo da Caserta. Il Palamaggiò continuerà ad essere ufficialmente nelle mani della Provincia. Sottoscritto un contratto con la curatela fallimentare che permetterà all’ente di corso Trieste di proseguire in questa attività. C’è un accordo con la società Juve Caserta per la gestione dell’impianto. L’accordo tra curatela e Provincia, consentirà di continuare ad organizzare nel palazzetto di Castel Morrone eventi culturali e sociali.
Trasferiamoci ad Avellino dove la clamorosa scomparsa del basket ha lasciato il PalaDelMauro senza padroni. Tra l’altro, ci sarebbe la gara per la nuova assegnazione. Ma i costi elevati lasceranno forse questo punto interrogativo per molti mesi.
Torniamo al PalaBarbuto. Il Napoli Basket ne vorrebbe la gestione esclusiva. Parliamo di impianto comunale e di nessun bando di gara fatto o vinto per esercitare questo diritto. Situazione mai ostacolata in precedenza, ma ora, per la prima volta si troverebbe bloccata in questa sua richiesta dal Futsal Fuorigrotta. Stessa categoria, come detto, parliamo di A2 nazionale, orari differenti di allenamento, giorni diversi per la gara interna. Compatibilità secondo le normative vigenti del Coni tra i due sport, nessun motivo per averne un uso privato per quanto abbiamo dimostrato con gli impianti sportivi in Italia, Europa e nel mondo.
Il calcio a 5 ha perso sì il Napoli, ma dopo 7 anni consecutivi in serie A, il Fuorigrotta è un club nato nel 2012, ha fatto passi da gigante, ha solidità economica e voglia di essere presente in maniera massiccia sul territorio. Il basket a Napoli, c’è da dire, ha avuto una storia travagliata negli ultimi anni, che per onor di cronaca riportiamo. Il 20 settembre 2008 il Consiglio Federale ha annunciato l’esclusione del Napoli Basket dal campionato di Serie A per la stagione 2008-09, sentenza successivamente confermata in via definitiva. La squadra è stata declassata in Serie C regionale. Il 12 gennaio 2010, il Basket Napoli di Mario Maione, è stato dichiarato fallito. La società era stata estromessa nell’ottobre 2008 dai campionati Fip per falso nelle documentazioni retributive. Il Napoli Basketball ha esordito nella DNA 2011-12, grazie all’ammissione tramite wild-card. Il 27 luglio 2012 uno dei soci della società Napoli Basketball, l’amministratore Antonio Minopoli, annuncia l’accordo, a titolo personale, con la Pallacanestro Sant’Antimo per il trasferimento del diritto sportivo a partecipare alla Legadue FIP 2012-2013. La squadra nasce con la nuova realtà societaria di Pallacanestro Napoli. Il 22 ottobre il Giudice Sportivo Nazionale ha escluso la società partenopea dal campionato, a causa del “mancato pagamento della prima rata dei contributi obbligatori previsti”.
Il Napoli Basket rinasce per mano di Ciro Ruggiero, nell’agosto del 2016, grazie al trasferimento del titolo sportivo dalla Polisportiva Basket Agropoli che permette alla neonata squadra partenopea di disputare la successiva Serie B 2016-2017. Promossa in A2 alla fine della stagione 2017-2018 la squadra viene retrocessa in serie B. La dirigenza passa agli imprenditori napoletani Federico Grassi e Francesco Tavassi. Nel giugno del 2019 la società annuncia di aver acquistato il titolo sportivo da Legnano Basket Knights, ottenendo il diritto a partecipare al campionato di Serie A2 2019-2020.
Fallimenti e risalite, ma certo manca quella parola, continuità, che possa indicare il basket foriero di garanzia assoluta. Adesso siamo sicuri che si possa trovare una spinta verso l’alto grazie a questa nuova dirigenza che sta allestendo un grande club. Ma non è sufficiente per dettare le regole, bisogna confrontarsi con gli altri e con la volontà di uno sport di essere forte, presente e vivo nella nostra città come il calcio a 5. Che si cambi strada, che si inizi a ragionare, come detto all’inizio, come polo sportivo e non come monopolio. In fondo lo sport è aggregazione, ben venga chi ha possibilità di investire e crescere. Basta con questa assurdità che il calcio a 5 possa rovinare il parquet, lo abbiamo dimostrato. Non giocano mica con i tacchetti… (credeteci, abbiamo sentito anche questo). Viaggiamo verso la possibilità di creare sinergie tra discipline diverse, sarebbe un bellissimo messaggio e in fondo potrebbe portare benefici ad entrambi. Cresciamo tutti, è ora.