Salta la prima panchina in C1. I risultati non eccellenti (5 pareggi e 2 sconfitte), ma soprattutto alcuni contrasti interni, hanno portato l’ormai ex tecnico del Cus Avellino Enrico Errico a rassegnare le dimissioni. Ieri pomeriggio il dg Lanzetta aveva dichiarato che il trainer aveva posto la condizione di allontanare tre giocatori per restare, ecco ora la versione di Errico: “Sì, ho dato questo aut aut alla dirigenza, ma loro sono buoni e non accoglieranno questa richiesta. Ormai ho deciso, non mi diverto più ed è inutile continuare”. Il tecnico svela i retroscena dei contrasti: “C’era attrito con il ds Gerardo Izzo: è sempre stato pessimista fin dalla campagna acquisti e godeva dei risultati negativi, andando sempre contro me e Lanzetta con cui invece avevo grande sintonia. Poi c’era una situazione particolare con tre giocatori di Avellino (uno potrebbe essere Parente, definito da un tifoso su facebook “una variabile fissa nei problemi di spogliatoio” seppur senza fare il suo nome, ndr). Il problema a mio avviso è che Izzo istiga gli avellinesi e per lui la società e la squadra dovrebbero essere un circolo chiuso. Mi dispiace per Lanzetta che anche ieri ha provato a farmi cambiare idea, ma vivo di passione e se questa svanisce non ha senso andare avanti”.
Ci è poi giunta in redazione la lettera di Errico.
DIVERGENZE INSANABILI – ”Comunico di avere assunto la decisione di dimettermi dall’incarico di allenatore del Cus – Si tratta di una decisione per me molto dolorosa, poiché interrompe un lavoro entusiasmante di alcuni mesi fa’ con i ldirigente Emilio Lanzetta, nei quali insieme abbiam ocercato di cambiare qualcosa che nelle passate stagioni nn aveva funzionato e chiamato dai prorp itifosi “LE SOLITE VARIANTI FISSE”. “se oggi ho deciso di andarmene è perché ritengo che non sussistano più le condizioni per continuare a lavorare proficuamente a causa di un’insanabile divergenza di vedute con i ldirigente Izzo . Ritengo – irremovibile nonostante il tentativo di un grandissimo Emilio Lanzetta di farmi cambiare idea– credo che una società debba puntare su un’organizzazione efficiente, su un rigoroso rispetto dei ruoli e su una comunità di intenti che richiede cooperazione e solidarietà reciproca. Non posso pensare di dovere consumare le energie nervose e vedere sorrisetti nei paregi e dico pareggi con altrettanti corazzate, “Molto meglio farsi da parte, ora visto che ho dato tutto me stesso, alla città e ai suoi tifosi, che ringrazio per il calore e la simpatia che mi hanno dimostrato e a cui auguro le migliori fortune sportive”.