ACERRA. Nella settimana che porta all’avvio dei play off e alle semifinale, del girone C, tra Club Paradiso Acerra e Pro Viribus arrivano le dichiarazioni del massimo dirigente del club acerrano, il presidente Giuseppe Giacco. “Sono estremamente soddisfatto del lavoro svolto da mister Soriano: ha preso in mano questa squadra a fine novembre, l’ha plasmata a sua somiglia, ha cambiato modulo e stile di gioco e alla fine è riuscito comunque a conquistare un terzo posto a sole due lunghezze dal Club 900 secondo. A mio avviso, il cambio di allenatore a soli venti giorni dall’inizio del campionato è stato un ostacolo in più da superare: son convinto che la partita d’andata con il Calatia l’avremmo vinta ad occhi chiusi se alle spalle ci fosse stato un sistema di gioco già collaudato. Aggiungendo quei potenziali due punti alla nostra classifica saremmo arrivati secondi. Per non parlare poi della miriade di infortuni che ha colpito i vari Trocchia, D’Antò, di Sarno, Incoronato, Di Fiore, Davide Esposito e per ultimo nella settimana che portava al derby capitan Marzano costringendoci a non poter portare mai, nel girone di ritorno, dodici persone arruolabili in partita; non dico che senza infortuni fossimo arrivati primi o secondi perché le partite vanno sempre tutte giocate, mi limito a dire solo che senza la smisurata dose di sfortuna che ci ha investito qualche partita avrebbe potuto avere l’esito diverso. Nonostante tutto, sia io che il patron Paolella, siamo più che soddisfatti del campionato svolto dal momento che abbiamo conquistato tredici vittorie, cinque pareggi e due sole sconfitte e soprattutto considerando che siamo stati l’unica squadra del girone a restare imbattuti con la capolista Boys Maddaloni, conquistando ben quattro punti. Essendo contento del risultato raggiunto e consapevole che i play off sono un terno a lotto e che chi li vincerà sarà soprattutto il più fortunato, oltre che il più forte ed il più meritevole, ritengo sia giunto il momento dei ringraziamenti. Devo ringraziare Cuono Soriano, tutti i calciatori che fanno parte di questa meravigliosa rosa e soprattutto Salvatore d’Anza, Mariano Cantore, l’impianto sportivo Paradiso e gli altri miei soci nella società. Davvero tutte persone essenziali ma un elogio particolare va a ragazzi come Salvatore e Mariano, gente che non compare mai sulle prima pagine ma che sono indispensabili all’interno di una società: il primo nonostante la giovane età ci è stato accanto nel ruolo di dirigente adempiendo sempre il tutto in maniera encomiabile, il secondo invece, nostro magazziniere e non solo, ci ha dato una grossissima mano nel corso dell’allenamento settimanale, senza di lui non si iniziava! Tengo a precisare che i miei ringraziamenti non sono titoli di coda in quanto ci sono ancora dei play off da disputare e da provare a vincere; il tutto inevitabilmente parte dalla gara di sabato con la Pro Viribus. Partita che, pur avendo a disposizione due risultati su tre per accedere alla finale con il Club 900, proveremo a vincere perché dentro di noi pesano come un macigno i cinque goal subiti a Cicciano, sconfitta che ci ha fatto dire addio ai sogni di promozione diretta, e poi anche perché sarebbe un buon modo per catapultarsi nel derby galvanizzati e conviti dei propri mezzi. Dobbiamo entrare in campo convinti di poterla vincerla, senza aggrapparci ad inutili conti matematici, ma senza essere stupidi nel giocarla. Stupidità che abbiamo avuto nei due derby: non si possono concedere, tra andata e ritorno, cinque tiri liberi e due punizioni dal limite. Nelle due gare abbiamo subito tre goal e tutti e tre da palle inattive per non parlare del tiro libero sbagliato da Mario Russo all’andata, delle due parate sullo stesso Russo da tiro libero al ritorno di De Angelis e del palo colpito su punizione da De Rosa sempre nella gara del 18 maggio. Se riusciremo ad avere la meglio in semifinale, dobbiamo avere più calma e dovremmo essere bravi a trasformare la cattiveria agonistica in azioni da goal e non in falli; perché non è possibile commettere tre falli nei primi quattro minuti di gioco e soprattutto concedere un tiro libero dopo soli diciotto minuti. Questi dati mi fanno ancora più rabbia perché i nostri tre goal sono nati tutti da azioni di gioco, ciò significa che siamo in grado di segnare e far male al 900 e guai a fare beneficenza in campo: non possiamo segnare e poi gettare vittorie all’aria per delle ingenuità. Questo non significa che penso già al derby, dal momento che prima c’è una delicatissima semifinale contro una squadra molto organizzata, ma che bisogna essere concentrati e determinati già a partire da sabato e guai a commettere sciocchezze: lo ribadisco è una partita che dobbiamo e sappiamo vincere!”