C'è voglia di un progetto serio e di un futuro ancora più roseo. L'attuale patron della Caivanese, Armando Fusco, è intervenuto su punto5.it per chiarire le sue intenzioni: "L'unica sicurezza per ora è che il mio progetto ripartirà dalla serie C1. Dopo i due campionati consecutivi vinti con la Caivanese (in serie D e C2, ndr) voglio vincere anche il terzo. Ora devo decidere se puntare ancora sul Mugnano oppure rifondare il tutto. La società non si chiamerà più Caivanese. La nuova sede territoriale? Non è rilevante, è il progetto che conta. Per attuarlo ho bisogno di qualcuno che mi aiuti sul punto di vista operativo, che segua la società a 360° anche in virtù dei miei impegni lavorativi che mi terranno fuori zona: sono in attesa di interessanti proposte. Il dg Costantino, che stimo molto, se vorrà ricoprire tale ruolo dovrà darmi importanti garanzie riguardo la campagna acquisti. Punto ad avere degli innesti importanti, di categoria superiore". Il presidente non punta solo ad un'importante campagna acquisti, ma pretende uno spirito di gruppo e un attaccamento alla maglia non indifferente da parte dei calcettisti e di tutto l'entourage: "Non voglio assolutamente mercenari, ma gente che in campo sputi sangue e che senta realmente la maglia: mi devono far emozionare. Inoltre voglio uno spirito di gruppo anche fuori dal campo, a livello dirigenziale. Nonostante abbiamo vinto il campionato, a Caivano non è stato assolutamente così su entrambi i punti di vista. Sono stato praticamente lasciato solo poichè la dirigenza non si è mostrata all'altezza ed ho avuto a che fare con giocatori tutt'altro che legati ai colori societari. Altro discorso, invece, a Mugnano. Anche se non fosse delle migliori, soprattutto nella programmazione, la struttura societaria era tangibile e sicuramente migliore di quella della Caivanese: almeno i presupposti erano sani e vincenti. Se non dovessi trovare persone affine ai miei intenti non avrei alcun problema a regalare il titolo societario". Non manca una punzecchiatura nei confronti di mister Orefice: "Mi ha accusato di essere stato troppo distante dalla squadra e questo sinceramente l'ho trovato paradossale. Ho speso tantissimi soldi in questi due anni. I rimborsi di Texeira, rilevato direttamente dal Brasile, di Antonucci e di altri elementi li ho versati io. Nonostante non abbia ricevuto alcun supporto dagli sponsor, abbiamo acquistato calcettisti onerosi per la categoria della C2. Lo ringrazio comunque perchè è stato capace, nonostante le numerose difficoltà che l'organico ha dovuto sopperire durante la stagione, di vincere il campionato. Questa, però, mi sembra ingratitudine nei miei confronti". Intanto l'attuale numero uno della Caivanese comincia a riflettere su chi potrebbe far parte di questo progetto ambizioso: "Stimo molto Mimmo Turtoro, sia come tecnico che come uomo. Ma con l'arrivo di una nuova dirigenza, le decisioni non dipenderanno tutte da me. Mi interesserebbe inglobare nel progetto Antonucci e Lanzetta, zoccolatura forte della Caivanese, oltre che qualche elemento del Mugnano. Fatto sta che ora è ancora presto per questo tipo di valutazioni, bisognerà prima definire l'assetto societario".