Emulare il 2014. O, perché no, fare meglio. Da scommessa azzardata a realtà definita. Un team di tutti napoletani, gran parte under, che rappresenta la regione in A2. Augusto Di Iorio, tecnico della Golden Eagle Partenope, è pronto per affrontare questo 2015 da protagonista insieme alla sua squadra, insieme soprattutto ai suoi uomini. L’allenatore flegreo racconta in esclusiva a punto5.it le sue sensazioni per l’anno venturo, traccia un bilancio di un’annata straordinaria che, grazie alla sua metodologia e sul suo gioco, ha fatto conoscere il nome Partenope (e non solo) in giro per l’Italia. Sottolineando, soprattutto, quel senso di appartenenza che contraddistingue i suoi “guerrieri” da qualunque altra squadra.
FLASHBACK…COME DIMENTICARE. Dalla vittoria dei play-off a Marcianise, al triangolare finale con Rutigliano e L’Acquedotto. Un’annata da incorniciare: “E’ stato un 2014 intenso pieno di emozioni e momenti decisivi – racconta Di Iorio -. La doppia vittoria nelle post-season contro il Sala Marcianise hanno rappresentato il culmine di una stagione che era già andata oltre ogni aspettativa. Salvarsi nel girone d’andata, tenere un gruppo senza stipendi per i successivi quattro mesi e raggiungere comunque il sogno dei play-off è stato il massimo”. Di Iorio continua a parlare del passato elogiando il progetto, tanto criticato, di una squadra composta da soli napoletani: “In serie B il binomio di soli napoletani con tanti under ha avuto un grosse eco producendo un risultato eccelso. La dirigenza, all’epoca, mi aveva chiesto se ci fossero le condizioni per proseguire con questa linea di pensiero ed io, con il mio inguaribile ottimismo, mi buttai a capofitto in quella avventura”. Da Partenope a Golden Eagle, il passo è stato breve con un denominatore comune, la continuità: “La famiglia Cerrone, che già seguiva la squadra da tifosi, ha visto in questo gruppo valori tecnico e soprattutto umani meritevoli di un prosieguo – dice -. Paventata la possibilità del ripescaggio in A2, abbiamo tutti spinto potesse avverarsi questo sogno, e grazie al lavoro certosino del dg Massimo Rotondo insieme a tutte le garanzie fornite dalla neonata società, siamo riusciti ad approdare in A2. Due over, tutti under ma soprattutto nuovamente tutti napoletani per raggiungere una salvezza che avrebbe il sapore di un’impresa storica”.
SENSO DI APPARTENENZA. In una squadra formata da tutti napoletani, spicca un senso di appartenenza fuori dal comune. Questa peculiarità del progetto inorgoglisce Di Iorio: “Sono ‘malato’ della mia città e della napoletanità in generale. Ogni sabato entro in campo con soddisfazione e orgoglio, grazie anche ai miei ragazzi che portano in giro la parte sana di questa città, quella che lavoro, suda, combatte ma cerca di ottenere il risultato sempre attraverso la correttezza”.
A2 CAMPIONATO COMPLICATO. Di Iorio, al netto degli infortuni, si è ritenuto soddisfatto del girone d’andata della Golden Eagle Partenope. Il tecnico sottolinea la difficoltà del campionato: “Ogni anno, come ogni torneo, è a sé. Soprattutto per noi che siamo una neofita della categoria e, quindi, non posso fare paragoni col passato ma chi mastica da più tempo questa competizione dice che è un campionato molto livellato con un’organizzazione tra le squadre molto alta. L’avvento di Ghiotti, Marcelinho, Silveira e Ruben nel mercato invernale innalzeranno ulteriormente il livello, quindi non posso che essere felice dei 14 punti ottenuti finora. Forse ne avremmo meritati qualcuno in più, ad oggi saremo salvi, abbiamo conquistati questi punti sempre la stessa mentalità, quella di entrare per fare gioco per imporsi per non essere spettatori passivi della gara”.
CAMPANO MOSTRUOSO E NON SOLO. 17 gol in 12 partite, miglior cannoniere italiano tra serie A e A2. Antonio Campano si è calato in maniera mostruosa nella nuova realtà flegrea: “Non ho mai allenato Antonio, è un giocatore fuori categoria – continua Di Iorio -, capace di giocate pazzesche, ma soprattutto un uomo eccezionale, un trascinatore dentro e fuori dal campo. Mai un secondo di ritardo, una parola fuori posto, un comportamento sbagliato, è un esempio per tutti i tanti ragazzi che abbiamo con noi, ha un’umiltà che non si può spiegare, sempre pronto ad ascoltare i consigli. Colgo l’occasione per ringraziare il presidente Cerrone per lo sforzo che mi ringrazia, a sua volta, di aver convinto Campano a giocare con la nostra maglia. Antonio è stato accolto come un idolo dal gruppo”. Ma non solo il rendimento di Campano è stato sopra le linee: “Il campionato di Arillo e Frosolone è stato spaventoso finora. Le difficoltà numeriche che ci hanno colpito hanno portato questi due ’94 a giocare 30 minuti con un’intensità massima. Sono il futuro del futsal campano, ma anche italiano. La società ha fatto uno sforzo non indifferente per prenderli in prestito oneroso, e ne sarà compiuto ancora un altro quando verranno riscattati i rispettivi cartellini. Devono continuare quello che stanno facendo, la loro crescita è esponenziale, hanno un minutaggio ed un peso specifico che non ha quasi nessun altro nato in Italia, soprattutto perché under. Voglio spendere anche due parole per Mario Imparato: nello spogliatoio lo prendono in giro perché due anni fa non sapeva neanche allacciarsi le scarpe (ride, ndr), quest’anno sta giocando a livelli ancora superiori a quelli della passata stagione, ha una qualità nei piedi ma soprattutto nella lettura del gioco di livello eccelso, tra i migliori centrali italiani”.
M&M, MERCATO E MELISE. La Golden Eagle Partenope è stata, comunque, sempre protagonista sul mercato. Dagli arrivi di Campano, Arillo, Frosolone e De Crescenzo nella finestra estiva, a dicembre è arrivato Daniele Melise: “Nella creazione di inizio anno della squadra avevo pensato di inserire un pivot nel mercato di dicembre a prescindere dal modo di giocare con un centrale puro. Ma gli infortuni di tre giocatori, che avevano un ruolo fondamentale nel mio disegno tattico, mi hanno portato a richiedere un giocatore che potesse cercare di colmare in parte il grosso vuoto creatosi: e da qui l’arrivo di Melise, un altro figlio di questa città, un vero talento, giocatore in possesso di colpi, ma soprattutto di grande acume tattico, sa fare tutto e può giocare ovunque. Ringrazio nuovamente, senza cadere nella retorica, la società che non ci fa mancare proprio nulla e nell’ultimo sforzo, hanno trasferito la loro mentalità aziendale in ambito sportivo, non ci fanno mancare niente, sono precisi e puntuali, trasferte organizzate in modo impeccabile. Vicinanza ma mai invadenza”.
CAMBIARE IL FUTSAL CAMPANO. Napoli, Golden Eagle Partenope e Alma Salerno. Poi stop. Il futsal campano vanta solo tre presenze nei campionati nazionali. Come migliorare il futsal campano? Di Iorio la vede così: “La ricetta non la conosco, purtroppo. Ho sempre fatto tutto il possibile ogni volta che sono stato chiamato in causa ho sempre risposto presente, ho messo a disposizione strutture di famiglia per organizzare incontri e sono pronto a farlo ancora, spendiamo tanto per i campionati regionali, ma difficilmente creiamo strutture per il nazionale. Siamo l’ultima regione nel rapporto tra squadre regionali e nazionali, la carenza di impianti è sicuramente un problema grosso ma spesso diventa un alibi.”. Di Iorio aggiunge: “Siamo poco propensi al dialogo, alla crescita generale, molto attaccati al nostro orticello, quasi speranzosi che quello accanto va male, bisogna lavorare sulla formazione dei dirigenti e dei tecnici, obbligare un under in campo ad avere le formazioni giovanili (allievi e giovanissimi). Rispetto a quando ho iniziato io, il movimento è cresciuto a dismisura, ma siamo ancora lontani, neanche noi stessi ci rendiamo conto di quanto questa disciplina possa evolversi, ci adagiamo a vivere questa realtà senza dare tutto noi stessi per crearne una nuova”.
FU UNA…ODISSEA. 35 minuti perfetti, poi un black-out ha rovinato l’esordio. La Golden Eagle Partenope perse a Rossano Calabro dopo una partita rocambolesca: “Abbiamo il dente avvelenato, sportivamente parlando, dobbiamo riscattare quella partita che perdemmo all’esordio. E’ uno scontro diretto che vale tanto in termini di classifica”.