La società Futsal Gladiator calcio a 5, in risposta agli articoli pubblicati da alcuni siti e riguardanti le dichiarazioni del presidente della società Sporting Cavese Sig. Della Brenda Luca, voleva fare alcune precisazioni in merito ai fatti accaduti. Innanzitutto, partendo dal motivo che si presume abbia scaturito i disordini con l'aggressione ad un suo tesserato.
Sul risultato di 5 a 4 per i padroni di casa, a circa 5 minuti dalla fine dell'
incontro, un giocatore dello Sporting Cavese involandosi verso la porta
avversaria veniva ostacolato da un pallone lanciato nel campo dalla panchina
del Futsal Gladiator. Prontamente gli arbitri fermavano il gioco e cercavano di
sedare gli animi piuttosto accesi da entrambi i lati. Nel putiferio più totale,
tra spintoni e intemperanze del pubblico locale la coppia arbitrale decide di
mandare anzitempo sotto la doccia un giocatore per parte: Fabozzo del Futsal
Gladiator e Ferrara dello Sporting Cavese. Nel mentre il sopracitato Fabozzo
prendeva la via degli spogliatoi veniva colpito da un tifoso locale, che
scavalcando la balaustra di divisione tra campo e spalti gli mollava un
violento calcio sul viso facendolo stramazzare al suolo.
Prontamente i giocatori e tutte le persone della panchina del Futsal
Gladiator accorrevano presso il giocatore a terra privo di sensi per
accertarsi delle sue condizioni di salute, nel mentre un altro tifoso locale
colpiva con un pugno violentemente alla testa un altro giocatore del Gladiator,
provocandogli un forte dolore e soprattutto un'altra situazione di pericolo
per la squadra ospite.
Subito dopo quest'altra aggressione, i giocatori della squadra locale
gettandosi tra i propri sostenitori cercavano di riportare alla calma una
situazione ormai nettamente degenerata.
Nel frattempo, consigliato vivamente dai direttori di gara, il presidente del
Futsal Gladiator Michele Viglione, chiedeva aiuto alle forze dell'ordine e
contemporaneamente anche al 118 per far si che venisse portato un primo
soccorso medico al calciatore Fabozzo che stava ancora a terra completamente
intontito.
In questo preciso istante, gli ufficiali di gara, constatavano che non
sussistevano più le condizioni per poter continuare la gara invitandoci a
ritornare nel modo più lesto possibile negli spogliatoi in attesa dell'arrivo
delle forze dell'ordine e dell'autoambulanza, mentre proprio in quel momento
faceva ingresso al campo anche la pattuglia della polizia.
Giunti negli spogliatoi, gli agenti del commissariato di P.S. di Cava dè
Tirreni, sincerandosi delle condizioni del giocatore colpito, iniziavano un
vero e proprio interrogatorio tra i giocatori presenti all'interno dello
spogliatoio, per cercare di avere più notizie e indizi che potessero servire
per identificare l'aggressore. Dopo le domande degli agenti di P.S. il
giocatore Fabozzo veniva preso in consegna dal personale sanitario della Croce
Rossa e veniva trasportato in ospedale per i controlli. Ne uscirà alle 20.00 di
sera dopo aver ricevuto le cure del caso ed essere stato sottoposto a controlli
medici che diagnosticheranno un forte trauma facciale con prognosi di 8 giorni,
come da Referto Medico inviato tramite fax al comitato regionale Campania il
giorno dopo la gara.
Nel frattempo, all'interno dello spogliatoio degli ufficiali di gara, si era
portato anche una persona che si è identificata quale selezionatore e
visionatore degli arbitri stessi, che chiamati a rapporto i due capitani e i
due dirigenti e dopo circa 25 minuti di sospensione del gioco, li metteva al
corrente che la gara doveva essere ripresa e rigiocare i minuti restanti alla
fine della partita.
Con estremo stupore da parte della società Futsal Gladiator che nella
confusione e soprattutto nel timore che la ripresa della gara potesse essere di
motivo per un'ulteriore aggressione si rifiutava di riprendere il gioco per la
salvaguardia dei propri tesserati; e ricordando più di una volta al visionatore
degli arbitri che gli stessi direttori di gara, durante la sospensione, avevano
detto che non c'erano più le condizioni per poter portare a termine la gara.
Gli ufficiali di gara, dopo quasi 30 minuti di sospensione sancivano la fine
della gara in questione.
La società Futsal Gladiator usciva dal palazzetto di Cava dè Tirreni scortata
dalle forze dell'ordine fino al casello dell'autostrada.
I fatti dicono questo…..il resto che è stato scritto da varie fonti
giornalistiche e soprattutto dal sig. Giovanni Avagliano del sito www.
cavasporting.it non ha niente a che vedere con lo sport. Il sopracitato ha
asserito che il giocatore che è stato aggredito sia uscito dal campo col
"ghingo" ( cito testuali parole dell'articolo pubblicato dal sito http://www.punto5./
it) toccandosi la tempia sinistra e non, a suo dire la tempia destra che era
stata colpita: la società Futsal Gladiator è ben lieta di inviargli a lui ed
alla sua redazione il Referto Medico in modo da poter togliersi ogni forma di
dubbio che gli sia balenato in testa. Asserisce pure che la società Futsal
Gladiator si dovrà passare una mano per la coscienza e vergognarsi per la
sceneggiata messa in piedi. A quest'ultima affermazione non gli rispondiamo
nemmeno; noi non abbiamo nulla da vergognarci. Il gesto antisportivo fatto da
un nostro tesserato è già stato punito con una sospensione dell'atleta in
questione,ed anche se, pur non essendo una scusante alla gravità dell'
accaduto, vogliamo ricordare che l'atleta che si è macchiato di questo insano
gesto è un tesserato che milita nella nostra squadra Juniores e quindi un
ragazzino di 17 anni che ha intrapreso da poco l'avventura in questo nuovo
sport.
La società Futsal Gladiator inoltre, vuole precisare quanto scritto dal
presidente Luca Della Brenda Milito nell'articolo apparso sul sito www.
calciofive.net in data 11/12/2010, accettando le sue scuse e in risposta allo
stesso presidente che si augura che al ritorno non gli accada niente ( cito
sempre testuali parole) risponde che lo stesso può informarsi tramite il
presidente della società ospitata sabato scorso a Santa Maria e andarsi a
leggere le dichiarazioni con il quale il suddetto presidente si complimentava
con la nostra società per la gentile accoglienza ricevuta.
Inoltre, ci auguriamo che nessuna testata giornalistica lasci passare
dichiarazioni lesive che infangano il buon nome della nostra società che ha una
tradizione ultradecennale in questo sport e che da sempre cerca di essere
cortese ed ospitale con tutti gli avversari.
In base ai fatti accaduti nella trasferta di Cava dè Tirreni l'allenatore
sammaritano Gennaro Cappella ha voluto esprimere un suo parere: " Resto
esterrefatto da tutta questa vicenda accaduta che con il calcio a 5 giocato non
ha nulla a che vedere. Mi lascia soprattutto stupito ed amareggiato che alla
fine le polemiche che si sono succedute sono state incentrate solo ed
esclusivamente su chi potesse trarne benificio, in termini di acquisizioni di
punti in classifica, dagli eventuali referti o ricorsi emessi dal giudice
sportivo. Tutto questo a discapito di un atleta che, per pura passione ed
attaccamento allo sport , ogni sabato lascia a casa due figli piccoli e la
moglie per venire a giocare;indipendentemente da quello che succede o meno, dai
comportamenti sportivi o antisportivi che possano esserci in ogni gara, mi
chiedo se quel calcio avesse colpito il giocatore in questione sulla tempia……mi
vengono i brividi solo a pensarci. Quali sarebbero state le conseguenze e
soprattutto se poi qualcuno avrebbe avuto il coraggio di scrivere di "ghigni" o
di sceneggiate varie. Ma non voglio cadere anche io nella rete di polemiche e
di altro…..vorrei solo soffermarmi, e premetto che non ho nessuna intenzione di
offendere o di incolpare chicchessia, che il rettangolo di gioco della società
Sporting Cavese, è inadatto alla disputa di qualsiasi gara di calcio a 5. Le
dimensioni ridottissime e soprattutto, la scaletta di ingresso agli spogliatoi
posta quasi in mezzo al campo ad una distanza minima, rendono di fatto molto
pericoloso lo svolgimento regolare degli incontri. E, giusto per parlare di
calcio a 5 giocato, su quel campo è difficile esprimere qualsiasi alchimia
tattica. Ma è anche giusto accettare il verdetto del campo; lo Sporting Cavese
ha giocato una buona gara e la stava vincendo a pieno merito….però la stessa
gara non è stata portata a termine….e si sa che in questo sport si può vincere
o perdere una partita anche quando mancano 30 secondi alla fine della stessa.
Anche il presidente Michele Viglione dice la sua sull'accaduto: "Rimango
esterefatto della decisione del giudice sportivo e inoltreremo subito reclamo
visto e considerato che alla fine non ha vinto di sicuro lo sport! I fatti
accaduti a Cava dei Tirreni non possono assolutamente avere a che fare con il
calcio a5, come e possibile che si arrivi a questa violenza inaudita
solo per un pallone entrato in campo come gia' descritto in precedenza? La
nostra societa' e nel calcio a 5 da piu' di dieci anni e con grandi sacrifici
cerchiamo giorno dopo giorno di crescere sempre di piu' con scuole calcio e
attivita' ricreative e non posso accettare parole di antisportivita' da parte
di persone che non hanno visto realmente cosa e successo! Il gesto del nostro
ragazzo e da condannare (come gia' fatto) ma sicuramente da noi e non da
altri, e da premettere che stiamo pur sempre parlando di un ragazzo di 17 anni
che si sta affacciando solo adesso a palcoscenici del genere! Non voglio
assolutamente
fare del vittimismo ne' polemizzare ma solamente dire quello che penso!"
La società Futsal Gladiator si è solamente preoccupata di rendere pubbliche
notizie che fino ad oggi erano state omesse o non erano state chiarite.
Chiunque volesse avere chiarimenti sull'accaduto può contattarci e saremo ben
lieti di spiegare ogni particolare che non sia risultato chiaro.
Ufficio Stampa Futsal Gladiator