Un Cus Avellino double-face tiene in bilico il risultato solo per 30'. Si assiste nella prima parte di gara ad una partita vera, combattuta, avvincente. I due allenatori dimostrano subito di aver catechizzato perfettamente nel corso della settimana i propri uomini . San Marzano orfano dello squalificato Novelli e privo di Severini, reduce da un infortunio. Sono gli irpini a sbloccare il risultato con Marrone, abile a capitalizzare un'azione di ripartenza. Il San Marzano non ci sta e recupera immediatamente il passivo sfruttando un guizzo dell'encomiabile Orlando. Prima del duplice fischio, però, ancora Marrone lascia il segno sul tabellino dei marcatori e conduce lo score sull' 1 a 2. L'inizio della seconda frazione coincide con il black-out totale del Cus Avellino, sceso in campo completamente frastornato e disorientato. I locali ne approfittano e nel giro di 5' riequilibrano i conti e poi attuano il sorpasso dilagando (6-2) per merito di Orlando (3) ed Esposito. La reazione del team di Carbone risulta essere troppo sterile: solo Parente va a segno accorciando le distanze. Nulla accade fino al 26', quando Ciancia stabilizza il punteggio conclusivo. I salernitani si qualificano in finale play off regionale e come in uno scherzo del destino dovranno affrontare proprio quel Casavatore che espugno' il Fair Play sabato scorso. Un remake che secondo il tecnico Gianpaolo Barbato dovrà avere necessariamente un epilogo difforme. "Posso giurare che lo spirito sarà totalmente differente- sentenzia il trainer-. Sabato scorso era l'ultima spiaggia solo per il Casavatore, ma tra una settimana anche per noi sarà un'ultima spiaggia. Assisteremo ad un'altra partita in cui venderemo cara la pelle per non soccombere (al San Marzano basterà un pari per aggiudicarsi la fase nazionale, ndr)". Barbato conclude facendo una disamina della gara odierna: "Abbiamo dominato per larghi tratti dell'incontro. Nella ripresa siamo scesi in campo con un altro piglio e dopo 5' la sfida era praticamente già chiusa. Ho voluto premiare con la fascia di capitano Esposito perché ha condotto un campionato superbo sia sul piano tecnico che sul piano educazionale". Il rammarico dell'allenatore ospite, Giuseppe Carbone, deriva essenzialmente dalla metamorfosi subìta dal Cus Avellino nella ripresa. "Ho visto due squadre: una brillante del primo tempo ed una spenta e molle nella ripresa- commenta laconico il coach-. D'altronde è notorio che soffriamo spesso di problemi di personalità, problemi caratteriali che non ci hanno permesso di proseguire il cammino". Il bilancio annuale di Carbone è, malgrado la sconfitta, estremamente positivo: "Sono soddisfatto per come ci siamo risollevati dopo una fase di risultati negativi. Rivolgo un encomio a tutti i ragazzi che sono stati impeccabili. Resta il rimorso di non aver acquisito una finale che avremmo potuto disputare tra le mura amiche". E continua: "Futuro? E' prematuro affrontare il discorso ora. Di certo c'è solo che continueremo ad allenarci per tutto il mese di maggio e poi penseremo al prossimo campionato".