Casavatore-Macerone è durata 31' compresi i due di recupero. Questo è il responso del nostro cronometro che si è fermato al 27'30 del secondo tempo per la mezza rissa scoppiata dopo il gol del Macerone (episodio descritto nell'articolo sulla C1). La partita s'interrompe per ben 6 minuti, ma questo non deve fare testo. Si dovrebbe giocare semplicemente per altri 3' + recupero. Quando riprende la gara si nota dalle nostre immagini che esattamente dopo 1'30" i due arbitri chiamano il recupero di altri due minuti. E' evidente che qualcosa non quadra. Diciamo dunque che la partita è durata complessivamente 31'. Manca un minuto di recupero del time out, sia un recupero minimo di altri 2 minuti. Mettiamoci anche un nostro margine di errore in ogni caso questa sfida è stata interrotta prima del dovuto.
Se vogliamo giudicare l'arbitraggio dal punto di vista della capolista probabilmente manca qualche cartellino giallo al Casavatore alla fine del primo tempo. Poi gli arbitri, a nostro avviso, erano stati anche abbastanza bravi a cercare di calmare gli animi di chi si era fatto prendere troppo dalla foga. Ma non si può, e questo è successo anche in altre circostanze, sbagliare così con l'orologio o voler mandare tutti sotto la doccia quando ci sono situazioni critiche. Questa è una polemica verso l'atteggiamento degli arbitri che hanno la colpa probabilmente di farsi prendere dal panico in determinate circostanze. Abbiamo visto la partita e anche il famoso gol di Russo che ha scatenato la rabbia del Casavatore. Dalle immagini, onestamente, il Macerone non ha commesso alcuna slealtà nel mettere la palla in rete semplicemente per la rapidità con cui si è svolta l'azione dopo il contrasto tra due giocatori del Casavatore finiti a terra, in cui il povero Varriale ha riportato la peggio. E' ben diverso quando si fa gol con un giocatore che magari resta palesemente a terra, fatto male. Non è possibile che scoppi una bagarre infinita in campo per una situazione del genere dove tutti sono responsabili nell'aver esasperato gli animi. Russo si è comportato da signore facendo autogol per ristabilire le distanze, ma crediamo che non debba assolutamente sentirsi in colpa per quel gol realizzato poco prima. Sono anche situazioni difficili da leggere ed infatti su questa materia le opinioni sono sempre contrastanti e si giudica caso per caso. Ora non vogliamo fare una critica al Casavatore perché i compagni di squadra hanno visto Varriale con un dito girato e magari in quell'attimo si sono fatti prendere dalla foga. E il Casavatore ha meritato la vittoria con un secondo tempo eccezionale. E' certo che alcuni giocatori con una certa esperienza, vedi Salvatore Dell'Aquila, dovrebbero farsi un esame di coscienza perché una cosa è l'adrenalina, un'altra è tartassare l'arbitro costantemente, rispondendo alle provocazioni di qualche stupido tra il pubblico e beccandosi con il portiere Ranieri. Capiamo la carica agonistica, ma c'è un limite anche a questo.
Smettiamola tutti. Gli arbitri commettono e commetteranno ancora tante sciocchezze. Cosa dovrebbe fare la Fiorentina? Ritirarsi dalla Champions League dopo quello che è successo a Monaco? No, si protesta, si discute e purtroppo c'è la consapevolezza che accadrà ancora. Ma non parliamo di disegni studiati a tavolino, di manovre oscure o altro. Gli arbitri non devono avere paura di dare anche 5' di recupero quando servono, e abbiano il coraggio di ammettere gli errori così come ha fatto il designatore Mario Rossi alla nostra trasmissione. Così si cresce. Ma bisogna rispettare le regole. Basta con allenatori squalificati che vanno negli spogliatoi, dietro le panchine. Questo deve valere per tutti. Poi la società ha il diritto di contestare, ma smettiamola di pensare a premeditazioni, ad arbitri napoletani che vengono designati per le gare nella provincia di Napoli o altri salernitani che vengono designati per la provincia di Salerno come un favoritismo. Veramente siamo a questo livello? Basta pensare che Napoli sia un'isola felice e protetta e le altre province magari non sono tutelate. Smettiamola tutti.
Criticare è lecito e fare vedere errori e orrori anche, protestare in maniera civile ancora di più. L'insegnamento lo ha dato il meraviglioso pubblico del San Paolo per i torti subiti dal Napoli con lo sventolio di fazzoletti bianchi. Diciamo sempre le stesse cose, accade con arbitri di quel livello, come pensare che non possa accadere in una partita di calcio a 5. In Campania abbiamo due designatori che si stanno facendo in 4 per formare la classe arbitrale, ma non sono maghi, ci vuole del tempo e pazienza. Ma soprattutto ci vuole rispetto reciproco, perché più viene a mancare questa componente più non si va da nessuna parte. Continueremo a fare vedere gli errori degli arbitri, ma vogliamo che tutti provino a crescere, ad essere più maturi, altrimenti ogni occasione sarà buona per fare una rissa. Ci vuole dialogo, ma ci vuole anche senso di responsabilità.
Da parte di tutti. Altrimenti non andiamo da nessuna parte. L'ultimo raduno degli arbitri è stato aperto per la prima volta a tutta la stampa (non solo alla redazione di una testata giornalistica come qualcuno si è arrogato il diritto di dire in un servizio, quasi come se avesse avuto l'esclusiva, mancando di rispetto a tutti gli altri colleghi che si occupano di calcio a 5 in tv e sui giornali ed a chi ha organizzato il raduno. Giusto per chiarire, ognuno poteva fare un fax di richiesta per partecipare, e Punto 5 non è andato semplicemente per il fatto che erano temi già discussi ampiamente nella nostra trasmissione due settimane prima con il designatore Mario Rossi). Vogliamo che il confronto sia costruttivo con la classe arbitrale, se ne parli, ma se vogliamo soltanto puntare il dito contro allora sarà tutto inutile. Punto 5 lavora con 15 società in serie C1, diciamo sempre quello che pensiamo, facendo vedere tutti gli episodi dove le immagini ce lo consentono. Sappiamo che il nostro equilibrio e la nostra professionalità sono apprezzati, ci auguriamo che le problematiche siano affrontate tenendo alto il livello del dialogo e cercheremo sempre di essere una voce equidistante tra le parti, solo così si riesce a raggiungere tutti insieme un obiettivo comune.