E’ una delle calcettiste più forti e complete che abbiano mai calcato i parquet del “Bel Paese”, una campionessa che, grazie alle prestazioni maiuscole sfoggiate con la casacca del Montesilvano, è riuscita a conquistare l’azzurro della Nazionale, della quale già sembra esserne diventata un punto di riferimento: Bruna Borges non riesce a contenere la felicità per la sua avventura tricolore.
Giunta in Abruzzo dopo diverse stagioni al Barateiro Futsal, la giovane universale italo-brasiliana ha già conquistato i cuori degli appassionati del calcio a 5 nostrano.
Come diverse tue compagne di squadra, sei brasiliana ma in possesso della cittadinanza italiana. Cosa ti ha spinto a rappresentare sportivamente il nostro paese? “Ho avuto l’opportunità di venire a giocare in Italia, una nazione bellissima e ricca di storia. Qui mi trovo divinamente: la convocazione di mister Menichelli mi ha permesso di coronare un sogno”.
Che emozione hai provato scendendo in campo con la maglia azzurra?
“Una sensazione magnifica, avevo la pelle d’oca! Difficilmente dimenticherò l’accoglienza del Foro Italico: il pubblico ci ha caricato in maniera eccezionale, rivelandosi un fattore di primaria importanza per consentirci di travolgere la compagine ungherese”.
Nonostante abbiate disputato solo le prime due gare ufficiali con i colori della Selezione italiana, avete mostrato grande compattezza e spirito di gruppo. Dove può arrivare questa Nazionale?
“Il nostro cammino è solo all’inizio, c’è ancora molto da fare. Lavorando con la massima professionalità, senza perdere l’umiltà che ci contraddistingue, possiamo toglierci grandi soddisfazioni”.
A chi dedichi le prime due reti azzurre?
“A mio figlio, il piccolo principe Dudu: è la mia vita, farei di tutto per vederlo felice”.
Come giudichi il livello tecnico-tattico della Serie A? “E’ un torneo che ha subito una crescita esponenziale, soprattutto grazie all’arrivo di molte giocatrici straniere. Penso che, continuando di questo passo, potrà essere annoverato tra i campionati più importanti d’Europa nel giro di pochi anni”.
