Ecco il pagellone finale della C1. Un campionato che ha regalato tantissime emozioni dove non sono mancate le sorprese tra favorite, delusioni, giocatori e quelle battaglie agonistiche sul campo che ancora una volta solo le telecamere di Punto 5 sono riuscite a raccontarvi. Ed è proprio attraverso le nostre immagini che abbiamo un bilancio reale della stagione di tutti i protagonisti. Ogni settimana la media di 7 gare trasmesse sulle 9 in programma, a volte addirittura l'en-plein, con 14 club su 18 che hanno sposato il nostro progetto. Servizi sempre completi e dettagliati con i gol, le migliori azioni, le interviste, la moviola, le tantissime messe in onda nei nostri spazi televisivi (Gt Channel, Tele Prima, Telecaprisport), uno strumento unico per tutti gli allenatori e gli addetti ai lavori, un successo che continua anno dopo anno grazie alla grande fiducia che ci danno i club. Punto 5 è il riferimento di tanti appassionati che maggiormente ha rappresentato la C1 negli speciali dettagliati partita per partita anche sul web ogni sabato sera. Di questo vi ringraziamo e l'anno prossimo, con il nuovo portale, siamo pronti ad offrivi molto di più, proseguendo l'iniziativa sul regolamento che va cambiato.
MARIANELLA (84 punti): 10
Senza dubbio il massimo dei voti il team di Alberto Cervo, che ha dimostrato di meritare la promozione diretta per la maggiore continuità rispetto alle inseguitrici (stessi punti, 42, nei gironi di andata e ritorno). Gruppo granitico (come la difesa, la migliore del campionato con 107 reti subite nonostante i tanti infortuni di Scarallo) e investimenti relativamente ridotti: una formula che si è dimostrata vincente. Una coppia gol eccezionale, con Esposito e Borriello autori di 100 reti in due, per non dimenticare Mascolo, Starace e tutti gli altri. Non sono mancati i momenti difficili, come le due sconfitte consecutive contro Solofra e Traiconet alla ventiduesima e alla ventitreesima giornata, e soprattutto la sconfitta di Afragola del ventiseiesimo turno, con cui Esposito e soci persero la testa della classifica e tutto appariva perduto. Alla ventottesima giornata, poi, quando sembrava che la Traiconet potesse chiudere il campionato, la svolta: il Marianella viola l'inespugnabile Fipav Caravita, tana dell'Omnigas, e scavalca nuovamente i montesi che perdono a San Giuseppe. Da lì nessun calo di concentrazione, con la vittoria in extremis a Eboli che ha rappresentato l'ultimo scoglio ed ha sancito il salto di categoria.
TRAICONET (79 punti): 7,5
La squadra allestita inizialmente per centrare almeno i playoff è rimasta a lungo impelagata nel centro classifica. Poi la svolta nella sfida con la New Team, due settimane prima del mercato di riparazione: da lì, complice una campagna di rafforzamento sontuosa, diciassette vittorie consecutive, una rimonta entusiasmante impreziosita dalle vittorie esterne contro Marianella e Sala Consilina, con il primo posto raggiunto proprio nel giorno della vittoria in Valdiana. Poi però la sconfitta, ironia della sorte, nel ritorno con la New Team, che ha rotto l'incantesimo e da lì non è stato più possibile rimontare. In definitiva possiamo dire che sulla carta la Traiconet è senza dubbio la squadra più forte del campionato (ed infatti nella classifica del girone di ritorno Morra e compagni sono primi a +3 sul Marianella e con ampi distacchi su tutte le altre), una sconfitta dopo tante vittorie può anche starci e probabilmente le cause della mancata promozione diretta sono da ricercare nel rendimento deficitario di inizio stagione, con qualche acquisto che ha deluso le aspettative, più che nella giornata storta di San Giuseppe. Nell'ultimo turno arriva la consolazione del titolo di capocannoniere di Busino seppur in coabitazione con Della Brenda. Ora sotto con i playoff, con il vantaggio del fattore campo e del miglior piazzamento.
SALA CONSILINA (75 punti): 7,5
Dopo aver appurato il valore di questa squadra, molti addetti ai valori avrebbero puntato sulla vittoria del campionato da parte dei salernitani. Cinque brasiliani però non sono bastati: nonostante il miglior rendimento casalingo insieme a New Team e Afragola (46 punti) ed il miglior attacco del campionato (241 gol), troppo pochi sono i 29 punti in trasferta (il Marianella ne ha conquistati 40 e la Traiconet 39) per sognare il primo posto. Tuttavia va detto che per lunghi tratti l'organico è stato ridotto all'osso dagli infortuni, soprattutto quelli di Foletto, che ad inizio stagione era stato il trascinatore della squadra, e di Mirano, che doveva essere il rinforzo di dicembre ma che è stato poche volte a disposizione in buone condizioni, e che i risultati in campionato sono stati condizionati dall'ottima parentesi in Coppa Italia dove il Sala, dopo aver vinto la fase regionale, aveva ad un certo punto riposto grandi speranze per la promozione ma ha solo sfiorato la finale. Adesso nei playoff servirà l'impresa per battere la Traiconet a domicilio.
NEW TEAM (72 punti): 9
Giù il cappello dinanzi a questa squadra. Dopo un inizio di stagione turbolento, con l'avvicendamento in panchina tra Errico e Guastaferro, i vesuviani hanno iniziato a volare verso le prime posizioni. Poi un altro terremoto, con la crisi societaria e la perdita di giocatori del calibro di Attanasio, Natoli e Catapano. Nonostante tutto, con un organico scarno e fatto soprattutto di giovani, il rendimento in campionato non ha mai subito flessioni. Rimane però l'amaro in bocca per l'epilogo: la New Team chiude quarta con la bellezza di 72 punti in classifica, ma paga la regola degli otto punti tra la seconda e la quinta che dunque la coinvolge direttamente dal punto di vista delle conseguenze ma non delle cause. A mettersi in evidenza sono stati un po' tutti: dagli under 21 Catapano e Ruoccolano, a capitan Bifulco ma soprattutto ad Annunziata, che ha a lungo detenuto la leadership della classifica capocannonieri e che ha chiuso quarto con 56 centri nonostante non abbia giocato le ultime quattro partite. Una gestione invidiabile del gruppo che servirà da esempio a molti club.
AFRAGOLA (68 punti): 7
68 punti sono tanti ma non basteranno a disputare i playoff nonostante il quinto posto ottenuto, a causa del distacco di undici lunghezze dalla Traiconet seconda. Un campionato fatto di luci e ombre: parallelamente ad un rendimento interno straordinario (15v,1n,1p) si registrano solo 6 vittorie esterne; è questo il dato fondamentale che non ha permesso ai rossoblù di disputare gli spareggi. Ad un terzo del campionato la squadra di Gennarelli sembrava addirittura in grado di lottare per il vertice, nonostante un inizio con tanti infortuni (Fardello, Giugliano e Mario Paolillo). Poi però la sconfitta interna contro il Sala Consilina sotto il diluvio del 23 dicembre ha dato il là ad una piccola flessione che non ha più permesso all'Afragola di rientrare nelle primissime posizioni. La campagna acquisti di dicembre non ha migliorato di fatto la rosa (Arrichiello ha inciso poco, mentre Ronga ha lasciato dopo la partita con l'Omnigas). Nel penultimo turno Onorevole e compagni si sono giocati il tutto per tutto a Sala Consilina, con onore ma senza successo: i playoff non sono arrivati a causa di risultati negativi con le piccole come i pareggi esterni contro Gladiator ed Eboli ed il solo punto conquistato tra andata e ritorno contro il Mugnano. L'anno prossimo si ripartirà comunque da un gruppo solido e competitivo, in cui si sono messi in luce gli intramontabili Onorevole e Mario Paolillo, con le conferme di tanti giovani e le reti a raffica di Nenè.
OMNIGAS (66 punti): 6,5
L'obiettivo dichiarato della dirigenza era il raggiungimento dei playoff, ma la stagione si è conclusa con un sesto posto nonostante il buon bottino di 66 punti. Il limite più evidente di questa squadra è stato senza dubbio la scarsa continuità in trasferta, dovuta probabilmente all'età media piuttosto bassa dell'organico. Dopo un girone d'andata altalenante, tre sconfitte consecutive a cavallo del giro di boa avevano fatto infuriare il presidente Guardascione, poi il gruppo si è ricompattato e con 7 vittorie di fila sembrava che la squadra di Capasso potesse addirittura puntare al terzo posto. Sul più bello, però, la sconfitta interna col Marianella ha riportato il quinto posto come obiettivo, ma lo stop di Avellino ed un divario comunque troppo consistente nelle ultime giornate dalla seconda in classifica non hanno permesso di andare oltre la sesta piazza. All'Omnigas è mancato quel pizzico di qualità in più per cambiare marcia: quella qualità richiesta ma non ricevuta da Catapano, delusione del mercato di riparazione. Le speranze sono comunque vive per il prossimo anno, data la giovane età degli elementi fondamentali della squadra, su tutti Visconti e Ferrante, ed un ottimo lavoro sul settore giovanile.
AVELLINO (54 punti): 5,5
54 punti e un settimo posto in classifica sono troppo pochi per una squadra costruita per ambire ad un piazzamento playoff. Dopo un girone d'andata in linea con le aspettative, il crocevia della stagione sta nelle due sconfitte interne di fila contro Marianella e Traiconet, che hanno allontanato definitivamente i lupi dai piani alti della classifica. Mister Lamparelli ha dovuto tuttavia fare i conti con diversi infortuni di uomini chiave come Tramice, Milito e Stiano. Va comunque dato atto a questa squadra di non aver abbassato la tensione nelle ultime giornate, tagliando fuori l'Omnigas dai playoff e pareggiando in extremis con l'Eboli in una gara fondamentale per i salernitani. Protagonista degli irpini è stato senz'altro Marino Parente, autore di ben 47 gol, ma anche Erba ha disputato un ottimo campionato.
SANT'EGIDIO (52 punti): 5
In assoluto la squadra dal rendimento più altalenante di tutto il campionato, capace di alternare serie di vittorie consecutive a filotti di sconfitte. Nonostante la dirigenza non si sia mai espressa apertamente, l'organico allestito con tanti elementi provenienti dal San Marzano, su tutti Orlando e Severini, aveva la qualità per fare senz'altro di meglio ed ambire ai playoff. Invece, dopo un girone d'andata tutto sommato positivo nonostante la discontinuità, la seconda parte di stagione è stata disastrosa e salvata in parte nei numeri soltanto dalle ultime quattro vittorie di fila quando ormai i giochi erano fatti: il Sant'Egidio è la squadra che insieme alla Cavese ha fatto registrare il peggioramento più significativo tra i due gironi, concludendo con un pesante -8, ed ha totalizzato ben 7 sconfitte tra le mura amiche (come il Mugnano ed il Simaldone che disputeranno i playout).
MADDALONI (50 punti): 7,5
25 punti all'andata, 25 al ritorno. Chi non conosce la storia del campionato del Miseria e Nobiltà parlerebbe di una squadra estremamente regolare. Mai definizione fu più riduttiva: il girone di ritorno di questa compagine è un piccolo miracolo sportivo. Le partenze di Busino, Lieto, Panniello, Daniele e Antropoli hanno lasciato un organico ridotto all'osso, integrato in seguito con l'inserimento di alcuni giovani. Va dato atto all'allenatore-giocatore D'Angelo di aver trascinato la squadra in campo e soprattutto di aver plasmato un gruppo valido su cui pochi all'inizio avrebbero scommesso. Addirittura esaltante il rendimento interno dei casertani, con ben 12 vittorie all'attivo.
SOLOFRA (48 punti): 5,5
Altra squadra "pazza". Un buon inizio di campionato aveva lasciato presagire ad un Solofra che potesse lottare per i playoff. Ben presto però è venuta a mancare la continuità, soprattutto in trasferta: i punti conquistati in casa (32) sono infatti il doppio di quelli raccolti fuori (16). Gli irpini sono piombati così nel centro classifica ed il cambio tecnico da Mercurio a Palumbo non ha di fatto migliorato la media punti. Ad un tratto della stagione il rischio era addirittura di essere risucchiati nella lotta per evitare i playout, ma nel momento topico la squadra ha risposto alla grande battendo consecutivamente il Gladiator a domicilio ed il Marianella in casa, scongiurando il pericolo e confermandosi ammazzagrandi per aver già sconfitto tra le mura amiche il Sala Consilina.
TRILEM (46 punti): 5,5
Campionato altalenante per la squadra di Imperatore. Dopo una prima parte da vera e propria rivelazione con addirittura il raggiungimento del primo posto, il gruppo si è pian piano adagiato sui punti messi in cascina e le prestazioni sono andate via, via scemando, con la cessione di un elemento fondamentale come Iorio a dicembre che ha fatto il resto. E' vero che l'obiettivo da sempre sbandierato da tecnico e società è stato la salvezza, ma con una partenza così veemente e con giocatori in rosa del calibro di Aliano, Cozzolino, Troiano, Bernardo e De Luca un pizzico di coraggio e maggiori motivazioni avrebbero potuto portare a qualcosa di più di una tranquilla permanenza in C1.
CASAVATORE (43 punti): 5,5
Nella scorsa stagione il club caro al presidente Caturano aveva centrato la finale dei playoff. Quest'anno le cose sono andate diversamente: mancava Alessandro Borriello, Varriale è stato infortunato per tutta la stagione, Dell'Aquila è stato a lungo fuori ed al suo rientro ha accusato diversi problemi fisici. A questi fattori va aggiunto il rendimento sotto le aspettative di alcuni acquisti. Il campionato del Casavatore è stato così caratterizzato da una prima parte da film horror, in cui il team di Crisci e Martino ha dovuto più che altro guardarsi le spalle per evitare i playout. Nel girone di ritorno il risveglio, con la squadra che fino alla ventisettesima giornata ha infilato una serie di risultati utili che le hanno permesso di assestarsi al terzo posto nella classifica del girone di ritorno. Poi, a salvezza acquisita e coi playoff ormai irraggiungibili, il calo di tensione e le 7 ininfluenti sconfitte finali. Il Casavatore ha dimostrato di potersela giocare con chiunque in casa (33 punti), mentre in trasferta il bottino è da retrocessione (10 punti).
MUGNANO (33 punti): 6,5
Dopo le mille peripezie affrontate da questa squadra, pochi avrebbero scommesso sul sestultimo posto. Il Mugnano era partito con l'ambizione di salvarsi, con Turtoro in panchina ed una rosa ampliata da alcuni elementi fedeli al mister. I primi risultati sono sconfortanti, Turtoro ed alcuni giocatori vanno via con i problemi societari che iniziano a sorgere ed a rimanere è il gruppo storico. Alla sedicesima giornata la squadra ha 11 punti in classifica, di cui 3 conquistati a tavolino. Poi il patto di ferro tra Costantino e i giocatori, una costanza di risultati interni che arriva e permette di assestarsi in zona playout. Il terremoto societario avrebbe potuto vanificare tutto, ma l'avvento di Gennaro Montuori ha compattato ulteriormente la squadra che fino a poche giornate dalla fine ha cullato il sogno della salvezza diretta: sono mancati però i punti in trasferta (solo 5, frutto di una vittoria a tavolino e due pareggi) con la sconfitta di Castellammare che pesa, e qualche guizzo in sfide determinanti in casa (come quella con la New Team). Il Mugnano giocherà comunque tra le mura amiche il ritorno dei playout ed è un grande risultato visti i risvolti che stava assumendo questa stagione.
GLADIATOR (33 punti): 6,5
I sammaritani riescono a raggiungere la sufficienza piena grazie al quintultimo posto agganciato in extremis, che gli permetterà di far valere il fattore campo nel ritorno dello spareggio col Simaldone. Dopo un girone d'andata chiuso a quota 14, la sconfitta di Mugnano alla diciottesima giornata costa la panchina a Cappella con l'arrivo dell'esperto Atronne. Il nuovo tecnico ci mette un po' a far assimilare i suoi meccanismi alla squadra, ma nel finale di stagione, con una rosa ridotta dagli infortuni e dagli abbandoni, arrivano i punti necessari per raggiungere il quintultimo posto. Tra le fila casertane si è particolarmente messo in luce Murante, autore di 47 centri.
SIMALDONE (32 punti): 5,5
Troppi alti e bassi nel campionato dei sanniti. Girone d'andata pessimo, con l'avvicendamento in panchina tra Solinas ed il duo Cocchiaro-Sanginario e l'ombra della retrocessione diretta. L'inizio del girone di ritorno è dirompente ed in poco tempo Pinto e compagni riescono a ricucire lo strappo con le altre squadre, poi un'altra flessione che vanifica la rimonta ed infine il quartultimo posto, con il ritorno dei playout da giocare in trasferta con il Gladiator. In alcuni frangenti della stagione i beneventani si sono espressi su ottimi livelli, dimostrando probabilmente di avere qualcosa in più rispetto alle dirette concorrenti, ma è mancata la continuità e soprattutto pesano i due scontri diretti pareggiati in casa nel finale di stagione contro Mugnano e Gladiator. Da sottolineare c'è il buon rendimento interno (26 punti), parallelo ad uno score esterno deficitario (2 vittorie e 15 sconfitte).
EBOLI (29 punti): 5
Con una rosa numericamente più ampia rispetto alle altre pretendenti alla salvezza e un girone d'andata chiuso al sestultimo posto a -4 dalla salvezza diretta e a +8 sul Simaldone, sicuramente il piazzamento finale rappresenta una delusione. L'Eboli nel girone di ritorno è stato infatti disastroso, conquistando solo 12 punti (5 in meno rispetto alla prima metà di stagione) e l'arrivo di Naimoli in panchina al posto di Toriello non ha cambiato molto dal punto di vista dei risultati. Il ritorno di Marcigliano ha dato maggiore peso in fase di finalizzazione, ma sta di fatto che giocare i playout con il ritorno in trasferta non sarà affatto semplice.
CAVESE (20 punti): 4,5
Dati quasi per spacciati a inizio campionato, i metelliani durano un girone. Dopo una prima alla parte giocata alla pari con le dirette concorrenti alla salvezza (girone d'andata chiuso a quota 14 come Gladiator e Mugnano), dei dissapori nello spogliatoio hanno lasciato il presidente-giocatore Della Brenda a combattere con pochi compagni al suo fianco e la salvezza è diventata sempre più un miraggio col passare delle giornate. Per Della Brenda rimane comunque la soddisfazione di aver vinto la classifica marcatori a pari merito con Busino.
CITTA' DELLE ACQUE (7 punti): sv
C'è poco da salvare per gli stabiesi. Lo smembramento della squadra dopo poche giornate ha praticamente segnato la prima retrocessione, con i ragazzi della juniores che, nonostante l'impegno, l'attaccamento alla maglia ed il buon livello tecnico in rapporto all'età, poco hanno potuto per evitare l'ultimo posto. Savarese è un giovane interessante che farà gola a molti club, così come Ingenito. Nella classifica cannonieri di Punto 5 non li abbiamo inseriti perchè va detto che hanno giocato tantissime gare nonostante dovessero scontare turni di squalifica.