Il “caso” della settimana ? scoppiato con la riammissione del Casagiove in serie C1 e l’allargamento improvviso del torneo a 18 squadre. Dopo la formulazione del girone con l’inserimento di Macerone, Marano e Solofra, sembrava che il quadro fosse definitivo ed invece ecco la sorpresa che ha stravolto gli equilibri di molti club. Sul comunicato ufficiale ? spiegata la ragione con la certezza che l’anno prossimo il campionato sar? diviso in due raggruppamenti di 14 squadre. Ma si sono levate voci di protesta un po’ sparse, a partire dal Fuorigrotta che nella passata stagione si trov? praticamente nella stessa situazione del Casagiove. Mancata iscrizione alla B e domanda di ammissione per la C1. In quella circostanza fu bocciata e la societ? flegrea fu costretta a ripartire dalla D. Sono tante le domande che in tanti si sono posti in questi giorni. Perch? il Fuorigrotta ? rimasto fuori? Non bisogna decidere un anno prima l’allargamento di un campionato? E le societ? che avevano pensato di disputare un torneo a 16 ed invece saranno costrette a costi maggiori?
Le risposte arrivano con chiarezza da uno dei maggiori esperti di diritto sportivo in Italia, l’avvocato Edoardo Chiacchio, preciso ed esplicito a chiarire tutti i particolari a punto5.it.
“I Comitati hanno grandi poteri decisionali e discrezioniali e quanto fatto per il Casagiove ? assolutamente possibile. Ad esempio posso citare a livello professionistico i casi di Como e Varese di qualche anno fa con l’allargamento dei campionati avvenuto non certo con la ratifica un anno prima. Non c’? una norma precisa neanche nella Lnd che va rispettata”. E spiega che il Fuorigrotta non pu? chiedere danni di alcun genere: “Perderebbero solo il tempo. Il Comitato ha facolt? ogni anno di decidere a seconda del caso in questione quale strada perseguire. Se con il Fuorigrotta ? stato usato un metro di giudizio e con il Casagiove no ? lecito da parte degli organi competenti”. Ed ? inutile anche un reclamo che le altre societ? di serie C1 potrebbero fare per eventuali danni economici subiti dall’ampliamento del girone. “Anche in questa circostanza perderebbero solo tempo. Il concetto ? sempre lo stesso, solitamente la modifica di un campionato viene stabilita un anno prima, ma i Comitati hanno libero arbitrio di cambiare ove dovessero ritenerlo opportuno come ? stato fatto col Casagiove”.
Tutto chiaro, dunque. A questo punto, ci facciamo portavoci di un’iniziativa che penso possa essere appoggiata da tutti i club di serie C1, quella di inserire almeno due turni infrasettimanali nella stesura del calendario da giocarsi alle ore 20. Questo per evitare a molti club che gi? fanno sacrifici enormi nella massima categoria regionale, di prolungare la gestione del campionato di un altro mese con costi che potrebbero far “saltare le casse” dopo aver preventivato un certo budget. Nei prossimi giorni daremo voce a tutti i presidenti di C1 per sentire la loro opinione.