Riceviamo e pubblichiamo.
( 1 ) Durante la stagione c'è stato un avvicendamento in panchina. In quello che forse è stato il periodo più opaco della stagione del Lepanto, dove la truppa di Fuorigrotta racimolò due sconfitte nel giro di tre gare, Alfonso Gagliotta fu sostituito al timone tecnico da Stefano Apollo. Dall'approdo del nuovo mister, la capolista ha ripreso la rotta giusta fino ad arrivare a quella che si prospetta la vittoria finale del campionato (per gli amanti dell'aritmetica, mancano soltanto due punti all'ufficialità).
( 2 ) Abbiamo dimostrato continuità ed unità d'intenti, riuscendo a superare anche tempeste societarie come le dimissioni di alcuni dirigenti e la loro successiva critica nei nostri confronti".
( 3 ) Il momento più difficile della stagione? Quando eravamo indecisi se accettare o meno le dimissioni rassegnate da mister Gagliotta. Non è stato facile, ma in seguito i risultati ci hanno dato comunque ragione".
LA RESA DEI CONTI
In merito ai punti 1, 2 e 3, contenuti in un comunicato stampa del Lepanto, pubblicato su punto5, ho il dovere di difendermi (insieme ai mister Gagliotta e Quaglietta) dalle accuse e dalla falsità sulle informazioni date dal presidente del Lepanto, che come sempre si nasconde dietro la figura di un addetto stampa quasi inesistente. Facendo un po' di storia e tornando a qualche anno fa, il Lepanto fece la sua prima apparizione in serie D, giocando a mo di torneo con la partecipazione degli attuali presidenti in veste di giocatori, che uniti a vari parenti e amici arrivarono terzultimi, quindi retrocessione ove mai ci fosse stata una categoria inferiore. L’anno dopo sponsorizzato da qualche amico comune fui convocato, e avendo le garanzie di poter dirigere senza ostacoli, accettai. Cominciai a costruire la struttura societaria in primis e poi la squadra, e alla loro richiesta di vincere il campionato, unito al duo tecnico Gagliotta e Quaglietta (arrivati a mio seguito) fummo capaci di vincere oltre allo stesso anche la coppa campania. Sempre in sintonia con i tecnici rinforzai la squadra nei vari reparti per renderla competitiva anche nella C2, facendo arrivare come per l’anno precedente altri giocatori di categoria superiore, che grazie alla stima e l’affetto si sacrificavano in tutti i sensi. Partimmo forti e con i favori dei pronostici, ottenemmo dieci vittorie e due pareggi, quindi iniziando primi e rimanendo primi. Purtroppo però, chi prima del mio avvento non era abituato a vincere, cominciò a diventare spavaldo e accentratore, interferendo sia nel mio ruolo sia in quello tecnico, quasi a dimostrare che i meriti erano solo ed esclusivamente suoi. Tali atteggiamenti mi costrinsero a lasciare perché la società non era più in linea con la mia gestione, (e non esonerato perché non fossi d’accordo con la linea societaria, come ripetutamente scritto sui siti). In seguito ad una destabilizzazione della squadra, capitanata da alcuni facinorosi e con il sostegno della società, venivano le prime sconfitte, che non sono assolutamente da attribuire ai mister Gagliotta e Quaglietta, anzi, il proposito di ciò era proprio di portare alle dimissioni o all’esonero gli allenatori. Gli stessi in modo intelligente si dimisero, senza dare alcuna soddisfazione a chi per esso. Ecco allora che il Lepanto senza avere più una buona guida tecnica comincia ad arrancare con i risultati subendo ancora sconfitte, e volendo a tutti i costi far sue le vittorie inizia ad assumere atteggiamenti irriguardosi verso gli arbitri e le squadre avversarie, (l’opposto di quello stile societario da me istituito). Gli stessi atteggiamenti erano sanzionati ripetutamente dalla giustizia sportiva, ed erano frutto di attacchi continui sui vari siti da parte delle società maltrattate. Sicuramente il campionato, il Lepanto lo vincerà, e non perché chi è rimasto o chi è arrivato abbia raddrizzato la nave, ma perché la stessa, è partita dall’inizio per la rotta giusta avendo alla guida non uno ma tre validi timonieri in grado di dare quel vantaggio sulle altre che tuttora esiste. Perciò, la vittoria finale sarà soprattutto frutto delle nostre capacità, e vogliamo essere lodati per quello che è stato il nostro lavoro finché ci è stato concesso, e non attaccati su cose che non ci appartengono. Finisco invitando la società Lepanto a leggere attentamente la seguente, e ad attaccarci in modo intelligente solo se qualcosa non corrisponde al vero.
Saluti Antonio Cernicchiara
Alfonso Gagliotta
Antonio Quaglietta