Non c'è niente da fare, quando una squadra ha nel proprio sangue il D.N.A da vincenti, l'attinenza al successo diventa un qualcosa di dolcemente irrinunciabile. Quella scioltezza nel comandare la classifica dalla prima all'ultima giornata di campionato, quella esigenza di non accontentarsi di una "semplice" vittoria, ma di sbranare una competizione. Vincere in grande stile: questo sembra essere il motto del Real Calvi. Già l'anno scorso aveva dato un piccolo assaggio a tutto il mondo del futsal divorando il proprio girone di serie D con ben 25 vittorie su 26 partite disputate, con un solo pareggio e la casella delle sconfitte rimasta desolamente vuota. Molto di quel Real Calvi è lo stesso di quello che oggi è a pochi passi dalla promozione diretta in C1. I vari Passero, De Rosa e Auricchio, però, sono stati affiancati da diversi colpi di mercato importanti tra i quali Marrone, Esposito, i fratelli Mangiacapra e, ciliegina sulla torta, Lieto, approdato alla corte di mister Iuorio nel mese di dicembre. Un mix che garantisce tanta qualità quanta esperienza ed equilibrio tattico. In virtù della rosa stipulata, molti addetti ed appassionati indicavano già alla vigilia del torneo i sanniti come indiscussi favoriti alla vittoria finale. Ma scendere in campo con gli occhi di tutti puntati su di sè non è certamente semplice, bisogna avere quella freddezza giusta che s'instauri perfettamente a metà strada tra l'insicurezza nei propri mezzi e l'eccessiva presunzione. Il Real Calvi è riuscito nell'intento e, grazie ad un campionato quasi perfetto, ora intravede più limpido che mai quel salto di categoria diretto nel massimo campionato regionale pronosticato da molti, ma certamente non auspicato da tutte quelle squadre che sottovoce, e con un pizzico di scaramanzia, cullavano in gran segreto sogni di primato, gelosamente tenuti nascosti con il proposito di viaggiare senza alcuna pressione, servendosi così della grande favorita del girone come strumento di protezione, una sorta di parafulmine da tutte le possibili ansie legate all'impellente necessità di non deludere le aspettative. Insomma, si sa che in quest'ottica camminare nell'ombra conviene molto di più. Ciò non è stato fatto dal Real Calvi e questo non fa che legittimare quanto di positivo abbia fatto in questo campionato. Molto del merito di quest'annata è sicuramente da attribuire al direttore d'orchestra, Alfonso Iuorio. Il tecnico è orgoglioso della calvalcata dei suoi, ma al contempo predica la massima concentrazione per queste battute finali di regular season: "Facendo tutti gli scongiuri del caso, sono molto contento di quanto fatto. Siamo vicini alla meta, ma dobbiamo rimanere concentrati finchè non c'è il verdetto matematico. Sabato ci aspetta una partita dura perchè pur giocando in casa affronteremo una squadra che è ancora in lizza per qualcosa, essendo in piena bagarre per uscire dal vortice dei play-out (Maleventum). Successivamente dovremo disputare due partite sulla carta agevoli contro due squadre che non hanno più nulla da dire in questo campionato (Telese e Limatola). Ma ripeto, non dobbiamo assolutamente abbassare la guardia. Abbiamo visto come nelle ultime due giornate il Telese abbia sorprendentemente stoppato prima il Casilinum e poi l'Aversa. Si sa che nello sport regna l'incertezza, e questo è anche uno dei suoi aspetti più belli". Il trainer sannita era consapevole sin dalla vigilia di poter disporre di un organico di qualità, ma elogia soprattutto l'interpretazione che i suoi hanno saputo dare al torneo: "Inizialmente sapevo di avere a disposizioni uomini che potessero disputare un campionato di vertice. Nonostante un pò tutti gli addetti ci indicassero come la matricola costruita appositamente per vincere non ci siamo distratti, pensando soltanto a noi e ai nostri mezzi. Siamo stati bravi soprattutto nel ragionare partita dopo partita senza seguire alcuna tabella di marcia, preparando le partite esclusivamente in funzione del singolo avversario. Siamo rimasti con i piedi per terra". C'è stato soltanto un momento un pò più delicato in questo campionato, come afferma lo stesso tecnico: "Dopo che subimmo la prima sconfitta perchè quando si è abituati a vincere, come spesso succede, ci si fa la bocca. Quello è stato un momento dove abbiamo avuto un pò meno serenità. Poi c'è stata la sosta natalizia che ci ha aiutato a metabolizzare quella sconfitta e a ripartire con il piede giusto. Nel complesso, il girone di ritorno è stato più difficile rispetto a quello di andata, un pò a causa degli infortuni, un pò perchè le diverse squadre, per forza di cose, danno il meglio per cercare di centrare i rispettivi obiettivi". Il coach crede che l'attuale organico del suo Real Calvi avrebbe fatto bella figura anche nell'attuale serie C1: "Senza presunzione, anzi con la maggiore umiltà possibile, credo che questa squadra, a livello tecnico, così com'è adesso avrebbe fatto abbastanza bene. E' ovvio che il massimo campionato regionale sia più difficile per diversi motivi, come la maggiore caratura media degli atleti, la maggiore organizzazione di alcune società e la disputa di trasferte certamente più ostiche, ma con questa rosa avremmo potuto tranquillamente conquistare un posto di metà classifica, se non a ridosso dei play-off". Anche il patron, nonchè sindaco di Calvi, Armando Rocco, predica la massima concentrazione per questo forcing finale di stagione: "Finchè non c'è il verdetto matematico dobbiamo stare sull'attenti e giocare sempre con la stessa intensità. Nello sport possono sempre nascere alcune situazioni che possono compromettere una stagione intera. Ad esempio la scorsa settimana abbiamo pareggiato in casa del Benevento, anche se la loro rete è arrivata in extremis, ma per fortuna nostra il Sant'Erasmo è stato a sua volta bloccato: se avesse vinto ora le cose sarebbero diverse. Se dovessimo vincere questo campionato, comunque, sarebbe il secondo consecutivo, dopo la vittoria del torneo di serie D lo scorso anno con venticinque vittorie in ventisei partite, senza aver subìto neanche una sconfitta". Il massimo dirigente sannita si aspettava un cammino del genere della sua squadra sin dalla vigilia, come dichiara lo stesso: "Me l'aspettavo. Questa squadra è stata costruita per la promozione, anche se quest'ultima non va mai data per scontata poichè c'è molta concorrenza, ma il nostro obiettivo minimo era almeno il raggiungimento dei play-off. Abbiamo cambiato 3/4 della squadra, nonostante fosse già competitiva l'anno scorso, facendo innesti mirati e di categoria superiore. Però non sempre i risultati sul campo corrispondo alla rilevanza degli investimenti. Da questo punto di vista devo fare i complimenti a mister Iuorio ed al suo vice Acero, bravi nel far amalgamare un gruppo costituito da elementi che non avevano mai giocato prima di quest'anno". Il presidente per adesso non intende guardare oltre a queste tre partite finali di campionato: "Il raggiungimento della serie C1 già sarebbe importante poichè il Real Calvi non l'ha mai disputata prima. Nell'ipotesi di vittoria del campionato inizieremmo a parlare di futuro. Il nostro all'origine era un piano triennale, ovvero il nostro intento era di raggiungere il massimo campionato regionale entro tre anni. Se dovessimo ottenerlo già quest'anno avremmo bruciato le tappe". Tecnico e presidente, quindi, sono congiunti nell'intento di gettare acqua sulla voglia di festeggiare che si respira all'interno di tutto l'ambiente Real Calvi, almeno per adesso.