Lo abbiamo definito un bluff perchè i termini in cui si è manifestata la trattativa tra Napoli Arpino e Parco Città, secondo quelle che erano le nostre conoscenze, avevano i contorni quasi della burla. Per questo ci siamo arrabbiati, ma tutti hanno il diritto di difendersi e di spiegare le loro ragioni. Tirato in ballo in questa vicenda, chi ha fatto da tramite è stato il tecnico napoletano Marco Sorbino che si è trovato, suo malgrado, al centro di un'attenzione di cui avrebbe fatto volentieri a meno. "Sono desolato e dispiaciuto di quanto accaduto. Non sono abituato a mancare la parola data, ma mi sono trovato in una situazione tale in cui credevo di poter muovermi in una certa direzione e dopo ho capito che stavo andando in quella sbagliata, trascinato dal mio solito entusiasmo". Queste le parole di Sorbino che spiega nel dettaglio i fatti: "Nessuno ha colpe, neanche il presidente del Parco Città che giustamente doveva valutare determinate cose ed io mi sono forse mosso con un anticipo diverso rispetto a quanto mi era stato detto di proporre. Senza voler ingannare nessuno, ci mancherebbe. Purtroppo è nato un equivoco in questi giorni in cui sono stato fuori per lavoro e nessuno ha comunicato al Napoli Arpino del passo indietro fatto dal nostro club. Ci dispiace per padre Federico De Candia con il quale avevamo avuto un cordiale colloquio telefonico nella speranza che il rapporto, almeno formalmente, si possa ricucire".