Riceviamo e pubblichiamo.
Cari colleghi dirigenti, presidenti e addetti tutti, sono Antonio Cernicchiara, una persona da tanti anni nel mondo dello sport ma soprattutto navigato nel calcio a5, scrivo questa lettera (ringraziando l?amico Fabio Morra per la diffusione sul suo sito) per sensibilizzarvi ad un’ ottica diversa sulle considerazioni che noi tanti abbiamo sulla classe arbitrale. Molto spesso la perdita di una gara viene sempre attribuita alla direzione sbagliata dell?arbitro, senza avere mai il coraggio minimo di analizzare e quindi trovare le altre cause che abbiano contribuito a tale, rendendolo sempre l?unico capro espiatorio di tutto. In passato anche io sono stato ingiustamente vittima di un errore arbitrale con la conseguenza di tre mesi di squalifica, solo perche nel cercare di sedare una rissa in campo fui identificato nella rissa stessa, ma non potevo sicuramente accusare colui che per la sua incolumita? fece l?unica cosa che gli competeva cioe? identificare i responsabili dare il triplice fischio di fine gara e rifugiarsi nel suo spogliatoio. Incolumita?, una parola che viaggia sempre insieme all?arbitro. Si? cari colleghi perche? e? l?unica speranza che questi esseri umani hanno alla fine di ogni gara, la speranza di ritornare a casa indenni riabbracciando i propi cari annunciando in un sospiro sollievo anche oggi e? andata bene, ma purtroppo tanti di loro a casa portano solo segni di violenza subita sui campi (schiaffi, pugni e calci) trovandosi contro anche i propi familiari con la fatidica frase: chi te lo fa fare per niente. Certo perche? veramente non guadagnano niente come del resto niente guadagniamo noi dirigenti passionali di questa disciplina per tanto invito voi cari colleghi tutti, per il bene dello sport e affinche? tale rimanga, ad insegnare a noi in primis ed ai giocatori a rispettare e a rispettarci tutti continuando a fare sport con lo spirito del divertimento tornando a casa con il sorriso e la coscienza pulita
antonio cernicchiara
Concordo pienamente con quanto afferma Antonio. Gli arbitri sono una componente fondamentale sulla quale si basano tutti i campionati. Il pregiudizio nei loro confronti ? talvolta assurdo, ma ? purtroppo lo specchio di una realt? che si vive anche nel calcio milionario. Difendiamo la classe arbitrale dagli imbecilli che ne fanno sempre bersaglio facile per sfogare le loro repressioni. Non difendiamo, ma critichiamo aspramente nella giusta misura, quegli arbitri che spesso si presentano sui campi senza conoscere le regole del calcio a cinque. Colpa loro che accettano di andare allo sbaraglio e di chi li manda. Non va dimenticato mai che le societ? pagano un’iscrizione ai campionati e hanno lo stesso diritto di essere rispettate.
Fabio Morra