"L'unica razza che conosco è quella umana", una frase di Albert Einstein, lo slogan di una nuova squadra di calcio a 5. Ma non sarà un team qualunque. United Colours of Futsal, il nome che rende l'idea, il progetto, la storia. Quella di 20 ragazzi, compresi gli italiani, messi insieme da un incontro tra il preparatore atletico Humberto Hizo e l'allenatore Vincenzo Imperatore. A guidarli nell'avventura il Gruppo Unicredit che ha voluto dare un messaggio ben preciso in questa particolare iniziativa. L'integrazione attraverso lo sport, capendo anche il valore della sconfitta con il famoso "terzo tempo",
promuovendo e stimolando sentimenti di tolleranza, rispetto e solidarietà. L'obiettivo è chiaro: cercare di dare al gruppo di extracomunitari un'identità lavorativa, con il permesso di soggiorno, per diventare membri della società. Sei arrivano dal Perù. Cabrera è un odontotecnico, da 15 anni in Italia, Sulca
e Lujain Rivera fanno i governanti, Chaponan è l'unico che al momento ha trovato lavoro a tempo indeterminato, installa decoder digitali, Gamboa è un preparatore di calcio giovanile. Poi c'è Manyavilca, per lui un dramma 10 anni fa, quando perse il fratello in un omicidio alla Sanità . Madou arriva dalla Guinea e ha chiesto asilo politico, Sanogo dalla Costa D'Avorio, scappato dalla
guerra civile. C'è anche un brasiliano, Tony Oliveira che per vivere fa il musicista in alcuni locali napoletani. Sabato scatta la nuova stagione agonistica contro il Fiesole. Si gioca in casa all'Audax di Casoria, dove saranno sempre esposti striscioni antirazzisti. E il capitano Pasquale Frattulillo, però, fa intendere anche il linguaggio del campo: "Sia chiaro, vogliamo anche vincere qualche partita".
di Fabio Morra, tratto dalla Gazzetta dello Sport di oggi