Boca Futsal, spunti di riflessione del club: “Quasi impossibile garantire sicurezza, vale veramente la pena mettere a rischio la salute ed i posti di lavoro?”

Il Boca Futsal chiede alla Federazione e all’intero movimento del calcio/futsal dilettantistico una riflessione sull’inizio dei campionati.

Visto infatti il perdurare dell’emergenza legata al Covid, ci sembra quasi impossibile poter garantire (pur rispettando il protocollo previsto dalla Figc e dal Cts) la sicurezza per i nostri tesserati, le loro famiglie e la comunità tutta. Trattasi infatti di uno sport di contatto ed in quanto tale pericoloso veicolo di diffusione del Virus. Abbiamo imparato d’altronde che non può essere la semplice misurazione della temperatura corporea, a garantire che non siano positivi al Coronavirus i nostri atleti, i nostri avversari, gli arbitri e chiunque metta piede nella struttura sportiva.

È inoltre importante in un momento storico come questo avere un forte senso civico. Pensare di mettere a rischio la salute delle famiglie e degli atleti, o anche i loro posti di lavoro/attività commerciali,  anche semplicemente per misure restrittive, come la quarantena imposta dall’Asl, per aver partecipato ad una partita o ad un allenamento ci mette di fronte a queste dure e difficili parole .

Sono 7 anni che il Boca porta avanti la propria attività a livello agonistico e di settore giovanile, e non intende porre fine a questa esperienza. Ritiene però opportuno, in un quadro di grande incertezza e preoccupazione generale, che si faccia una seria ed attenta riflessione sull’inizio di questi campionati.

Ci sono le condizioni di sicurezza adatte per poter giocare evitando il contagio?

Vale veramente la pena mettere a rischio la salute ed i posti di lavoro nostri, dei nostri tesserati e delle loro famiglie?

Questi sono gli spunti di riflessione che poniamo a tutti gli operatori del calcio/futsal dilettantistico, consapevoli che una volta iniziati i campionati sarà una scelta del Boca se parteciparvi o meno, con la conseguenza (eventuale) di dover rinunciare con grande rammarico a quanto costruito in questi anni di fatica e passione. Ma d’altronde questo è “solo” sport, e non può essere tutto.