
Il presidente della Divisione Calcio a 5 Luca Bergamini, intervistato sulle colonne del Corriere dello Sport da Massimo Grilli, ha preso spunto dai risultati della Nazionale italiana a Euro 2022 per fare una panoramica sul movimento del futsal italiano. “Il problema non è perdere, è come si perde. Pensavo e speravo che la nostra Nazionale potesse avere un percorso diverso all’Europeo, che i quarti di finale fossero il risultato minimo. Onestamente, però, dico che la nostra precoce eliminazione ci consente almeno di assumerci le nostre responsabilità e conferma che il sistema futsal italiano, così com’è, non funziona. Dobbiamo avere quindi il coraggio di modificarlo, anche assumendo scelte impopolari”.
Bergamini ha poi aggiunto: “I risultati dell’Italia sono la fotografia di un sistema che non funziona. L’80% dei giocatori della nostra Serie A è straniero, appena il 3% è sotto i 25 anni e non ci sono in giro Under 20, oltre ad avere un’età media di 31 anni. Questo significa che è necessaria una inversione di tendenza, su un percorso che altrimenti porterebbe al fallimento del nostro sport. Non c’è stato l’auspicato ricambio generazionale, rispetto a noi le altre nazioni hanno fatto grandi progressi, come proprio Finlandia e Slovenia. Attenzione sul territorio e tutela dei giocatori di casa le loro linee guida”.
L’analisi del presidente della Divisione continua sugli interventi: “Dovremo intervenire sulle licenze e sui limiti di partecipazione ai campionati, sulla distinzione fra giocatori formati in Italia e non. E poi, lo ribadisco: l’allegato 7 della Fifa sul doppio tesseramento, che è stato recepito dalla Figc, con la quale c’è un ottimo rapporto, spingerà le società a pescare giocatori nei campionati di calcio piuttosto che andare a fare la spesa all’estero e abbatterà anche la percentuale, al momento molto alta, dei ragazzi che tra i 18 e i 20 anni interrompono l’attività calcistica, nel delicato passaggio dalla fase giovanile a quella delle prime squadre”.
Settori giovanili e sostenibilità i concetti chiave espressi in chiusura di intervista sul Corsport: “Nell’albo d’oro della Serie A, il 90% delle società vincenti è sparito. Non solo le pioniere come la BNL o il Torrino, ma anche realtà recenti e importanti come Acqua&Sapone, Luparense, Marca. Questo vuol dire che quando il magnate di turno smette di investire soldi, crolla tutto, perché non è stato creato nulla di solido. E allora dovremo cominciare un percorso condiviso, che porti alla creazione di società solide e sostenibili, che investano sulle strutture e sui settori giovanili. Per il mondo del futsal questo è l’anno zero, nel mio mandato ho una sola ambizione: provare a cambiare le cose, per il bene di questo sport. Ma dobbiamo intervenire, e al più presto”.
Ufficio stampa Divisione