I bambini idolatrano gli atleti perché questi credono nei loro sogni. E già così, quando le emozioni che ci suscitano sono tante, gli applausi sono scroscianti. Figurarsi quando si va oltre l’immaginazione perché la forza in noi stessi inonda ogni confine banalmente tracciato. Ci sentiamo piccoli, piccolissimi, nel momento in cui certe storie ci mettono positivamente i brividi. E oggi vogliamo raccontarne una di queste.
Pivot, classe ’92, nuovo volto da settembre dei Sanniti Five Soccer: Vincenzo Capitanio, andato in goal sia in coppa sia in campionato, è non udente.
Una vita nel regionale laziale con la Deafspqr, polisportiva di tutti atleti sordi, poi il Venafro in C1 prima del Covid ed il passaggio a Benevento. “Mi sono trasferito da qualche anno per amore – aveva detto sui canali ufficiali del suo club, – perché la mia compagna è di Benevento, e il mio primo pensiero è stato quello di cercare una squadra che mi permettesse di continuare ad alimentare la mia passione per il calcio a 5”.
Gioia senza misura. “Il pallone è sempre stato il mio giocattolo preferito – le sue parole. – Ci ho messo costanza, determinazione e sacrificio, è vero io sono sordo ma non è un ostacolo. Ho giocato un po’ con chiunque, non c’è alcuna differenza”.
Una seconda famiglia. “I Sanniti Five Soccer sono un gruppo sensazionale. Sono molto fiero di farne parte, i miei compagni sono eccezionali, come il mister ed il presidente. Insomma tutte persone meravigliose in tutto e per tutto. In quest’annata pian piano stiamo facendo tanti progressi, si è visto col Calvi e ieri con il Smcv. Anche se a volte non otteniamo il risultato che vogliamo non molliamo, anzi ci impegniamo ancora di più”.
Nemmeno due settimane fa a Montesilvano si è chiuso l’Europeo maschile e femminile FSSI (Federazione Sport Sordi Italia, ndr). Vi ha partecipato Pio Grimaldi, estremo difensore dell’Atletico Vitalica, ed è giunto secondo. “Sono molto contento per il risultato e per lui – si complimenta il bomber giallorosso. – Per me sarebbe un sogno indossare la maglia azzurra, conosco tanti amici che lo hanno già fatto e mi auguro di riuscirci prima o poi”.