Ricordi
“Con la partita di domani affronto il Brasile per la quinta volta. Senza dubbio il Brasile più forte con cui ho giocato è quello che ci ha sconfitti 3-0 all’ultimo mondiale in casa loro (2008). Ma nella finale del Grand Prix del 2006 abbiamo pareggiato 2-2, perdendo solo ai supplementari”.
Orgoglio
“Davanti al loro pubblico sarà difficilissimo ma non partiamo battuti. È vero siamo una Nazionale nuova ed il nostro obiettivo è crescere, fare esperienza, per arrivare pronti a febbraio per le qualificazioni al campionato europeo. Ma noi siamo l’Italia, e la storia dell’Italia dice che è una nazione che non molla mai. Bisogna affrontarli sapendo di dover sbagliare il meno possibile”.
Falcao e i record del Brasile
“Falcao vuole fare il gol numero 300 in Nazionale? Se lui ci riesce e noi vinciamo sarò felice. Il problema non è solo Falcao, il Brasile non perde da quasi cinque anni".
LUCA IPPOLITI: IL N.10.
La prima volta
“Ho giocato un campionato europeo ed altre partite internazionali molto importanti, ma non ho mai affrontato il Brasile, sarà una grande emozione. Conosco Vander Carioca per averci giocato contro in Italia oltre a Falcao e agli altri campioni per fama. È una partita di alto livello, di quelle che ti danno motivazioni incredibili. Giocare davanti a seimila persone che tifano e cantano per loro non mi spaventa, anzi. Mi dà una carica incredibile”.
In campo per fare risultato
“Siamo una Nazionale nuova con molti giovani ma entriamo in campo per fare risultato. Certo sarà difficilissimo, sai che entri in campo e davanti hai la squadra campione del mondo: devi fare attenzione ai minimi particolari. Falcao? Non so chi lo marcherà, ma se guardi la palla sei finito!”.
MARCIO FORTE: LA CERTEZZA.
Emozioni
“Mi batte già il cuore a mille. È una di quelle partite che tutti i giocatori sognano di giocare. Io ho avuto la fortuna di averli già affrontati. Sarà dura ma noi daremo il 110%”.
I gol
“Speravamo di trovarli in semifinale ma ormai è andata così, col Paraguay potevamo vincere. Ho segnato un bel gol ma ne ho sbagliati altri due più semplici: purtroppo non sono un attaccante”.