Laddove la Meta Catania tre anni fa veniva sconfitta proprio dall’Italservice di Pesaro di Fulvio Colini, trova un’altra finale, la seconda della sua storia. Corsi e ricorsi storici direbbe Giambattista Vico. Ma è così: la squadra di Juanra si ripete in gara 2 della semi scudetto, batte ancora di misura (5-4) i biancorossi di Scarpitti chiudendo la serie in due partite. Un Meta “made in Catania” però, e non solo perché Pulvirenti è l’mvp del PalaMegabox.
CHE SPETTACOLO! – Un’opera d’arte di Barichello stappa subito l’incontro: l’ex Ecocity scappa a Pulvirenti, si alza il pallone e con una spettacolare semi rovesciata batte Tornatore. La Meta Catania non fa una piega e in 1’09” capovolge tutto, prima con un piattone di Anderson, poi con un’azione tutta made in Catania iniziata da Tornatore, continuata da Pulvirenti e conclusa da Silvestri. Neanche l’Italservice accusa il colpo, pareggia con Caruso sugli sviluppi di un fallo laterale regalato da Pulvirenti, ha due clamorose occasioni per tornare in vantaggio, ma prima Barichello poi Murilo Schiochet vengono ipnotizzati da Tornatore, sempre su tiro libero. Un doppio errore pagato a caro prezzo. Musumeci s’inventa con un magico sinistro il 3-2 con il quale si va al riposo.
LA RIPRESA – Secondo tempo un po’ più contratto, aumentano i falli, il gioco è più spezzato e cala l’intensità. L’Italservice Pesaro è stremato, eppure trova la forza per pareggiare con il solito Barichello, il migliore dei suoi. I fantasmi dei supplementari aleggiano sul PalaMegaBox, quando Pulvirenti decide di scacciarli inventandosi la giocata da pivot che a 55” dal termine riporta avanti la Meta. Scarpitti inserisce nuovamente il portiere di movimento, che serve soltanto a Silvestri (altro catanese) per realizzare il 5-3. A un secondo dal termine l’inutile ma definitivo 5-4 di Juan Fran.
Ufficio stampa Divisione