Stefano Salviati sarà sempre un amico, con tutti i suoi innumerevoli difetti, con quel suo essere ovunque a volte invadente e superfluo, spesso essenziale ed efficace. Non andremo mai d'accordo per la lettura diversa che diamo al calcio a 5, perchè lui ha uno spirito accentratore che non gli fa guardare oltre una determinata linea di confine, quella che dovrebbe oltrepassare il calcio a 5 per smettere i panni di uno sport a volte provinciale, quella che, a torto, hanno molti che difettano nella reale conoscenza del linguaggio della comunicazione. Ma se c'è una persona che merita un grandissimo elogio per tutto quanto è stato fatto per Italia-Spagna nelle piccole e grandi cose, quella risponde al nome di Stefano Salviati. La sua voglia e possibilità (perchè la vita glielo concede fortunatamente ndr) di avere quasi il dono dell'ubiquità, perchè te lo ritrovi in ogni luogo, è fondamentale quando si mette al telefono per promuovere con gli allenatori il clinic, il successo è molto merito suo, quando ti risolve mille problemi: dall'elettricista, al cavo, al cronometro, ai pullman, quando in maniera spettacolare dirige il coro dei bambini all'ingresso per la musica del fair play e sappiamo che in cuor suo avrebbe voluto magari battere il fischio d'inizio di Italia-Spagna come una modella, o vedere un plastico della sua foto campeggiare al Palabarbuto con la scritta "Grazie Stefano". Lui è fatto così, prendere o lasciare. Sarà anche buffo a volte, ma è il suo modo di interpretare quel ruolo di fanatico tuttofare che lo rende "insopportabile" e indispensabile. Senza nulla togliere all'eccellente lavoro fatto da altri, e non sto qui a citarli, quello che ha fatto Stefano Salviati per questa doppia manifestazione a Napoli ed Aversa merita un particolare encomio anche se io lo vedrei molto bene in futuro a bordo campo in questo scatto che speriamo gli illumini la dritta via (scherzo).