9 Marzo 2010 – GRAZIE LO STESSO RAGAZZI!
Ci hanno fatto sognare per quattro giorni, regalandoci emozioni difficili da
dimenticare e che porteremo per sempre nei nostri cuori: i dribbling ubriacanti
dell'eterno Sandrinho, le magie di uno strepitoso Rogerio, i bolidi di Fornari, i gol
dell'infinito Campano, la tenacia dell'instancabile Bresciani, i rigori ed i tiri
liberi parati da Bernardi, la caparbietà dello stoico Taborda, la calma olimpica di
Almir Rossa, i colpi a sorpresa di Melise, la grinta e la determinazione di Salomao,
l'attaccamento al gruppo di Lotito e De Luca, la straordinaria professionalità e
l'infinita partecipazione affettiva dell'intero staff tecnico, l'impareggiabilie
passione del presidente Cardillo. E come dimenticare la sofferenza di chi ha dovuto
seguire le partite in collegamento audio, come accadeva per il bel calcio dei vecchi
tempi. Ecco, tutto questo è stata la nostra speciale Final Eight. Qualcuno potrebbe
parlare di una favola che non ha avuto un lieto fine, a cucirsela quella coccarda
tricolore sul petto ci è riuscita in effetti la Marca Trevigiana, a cui vanno tutti i
nostri sentiti e doverosi complimenti. Certo, a caldo non può essere altrimenti,
perdere una finale di una competizione così importante fa sempre male, anche quando i
pronostici della vigilia non sono per nulla dalla tua parte e la sconfitta rientra –
come poteva sembrare in questo caso per la forza dell'avversario – tra le cosiddette
"cose scontate". Ma non è così questa volta, non per un Napoli Vesevo che
ha dato lustro al futsal partenopeo e campano, che si è mostrato alla ribalta
nazionale, che ci ha fatto soffrire ed "incazzare" ma soprattutto esultare
e gioire, che ci ha fatto essere orgogliosi di essere suoi tifosi. In ambito sportivo
vige da sempre la legge del "risultato", chi vince ha eternamente ragione e
verrà per sempre da tutti ricordato. E come negare ciò, chi mai si ricorde
rà tra qualche anno della straordinaria "quasi" impresa del nostro Napoli
Vesevo? Noi certamente no, noi non saremo tra coloro che non avranno memoria di ciò,
noi non dimenticheremo mai. Per noi quel "quasi" non ha ragione di
esistere, per noi si è trattato di un'impresa e basta. A chi questa squadra l'ha
vista nascere è bastato vivere le emozioni che ci ha saputo regalare. Qualche volta
le emozioni vere meritano di valer più di una vittoria e questo è il nostro caso. Ed
allora, grazie lo stesso ragazzi! Ed ora sotto con il campionato!
Lettera di un tifoso appassionato