Non si poteva e non si doveva confinare quello che è successo al termine della sfida tra Gragnano e Reggio in poche righe, parlando di rissa subito sedata al termine della gara. Il nostro racconto può essere limitato in merito alla parte finale del match perchè il sottoscritto era impegnato nella telecronaca della partita insieme all'ex tecnico del Gragnano, Peppe De Angelis. Abbiamo certamente visto i tifosi del Gragnano dietro la porta del Reggio nel secondo tempo, ma tutto quanto evidenziato dal comunicato ufficiale non possiamo francamente nè smentirlo nè confermarlo, perchè si trattava di tifo acceso sì, confinato credevamo nei limiti dello sfottò e non possiamo nè siamo in grado di poter interpretare la reale pericolosità in quel momento del pubblico. Tant'è che in questa circostanza pensiamo ci siano arbitri e commissari di campo preposti a far rispettare l'ordine e hanno potere eventualmente di sospendere la partita. Se non l'hanno fatto significa che per loro, la presenza dei tifosi assiepati dietro la porta del Reggio andava bene. Crediamo che gli arbitri potessero altresì considerare eventualmente la pericolosità di far proseguire o meno il match e non l'hanno fatto anche per lo scoppio dei petardi. Tutto lasciava presagire un clima di festa e una probabile forte ammenda magari al Gragnano fino al triplice fischio di chiusura.
Fatto sta che nel momento in cui l'arbitro ha fischiato la fine abbiamo visto per un attimo un'invasione pacifica e poi si è scatenato l'impossibile, senza alcuna comprensione. Non voglio giustificare i dirigenti del Gragnano che probabilmente dovevano preventivamente fermare questa possibilità, ma il dopo francamente è stato incontrollabile e nessuno dei presenti avrebbe mai potuto fare qualcosa. E quando dico nessuno, mi riferisco appunto a dirigenti, persone normali, giornalisti, quel povero vigile perso in mezzo ad una massa di ragazzi inferociti.
Qualche giocatore del Gragnano ha cercato di salvare il salvabile, ma non si è capito più nulla. Quando subisci una violenza così grande, resti basito e ci dispiace per i dirigenti del Gragnano che non meritano di essere etichettati anche loro come dei violenti. Resta il fatto che noi colpevolmente abbiamo minimizzato l'accaduto perchè è successo qualcosa che va oltre l'immaginabile e non possiamo nè vogliamo aggiungere altro.
Spesso le squadre campane sono state oggetto di ospitalità non edificanti e lo abbiamo sempre sottolineato, ora siamo stati noi a perdere un po' la faccia, ma non criminalizziamo le società, quando sono vittime e non complici della violenza. Se qualcuno pensa che a quell'orda di inferociti sia stato dato un ordine preciso è stupido quanto quell'orda d'inferociti. Per il ruolo che svolgiamo abbiamo sbagliato e chiediamo scusa ai lettori, farlo è un atto di umiltà, ognuno tragga le sue conseguenze.