Una serie B tutta da decifrare ed in fondo lo stiamo dicendo dall'inizio del campionato. E' cambiata la coppia al vertice con Scafati Santa Maria e Fasano che scalzano Mecobil ed Acireale. Potrà ancora accadere. E non perché queste due squadre non abbiano le potenzialità per arrivare sul gradino più alto del podio, ma semplicemente perché anche chi sta all'ottavo posto come l'Isef sappiamo benissimo che alla promozione diretta può assolutamente puntarci. Forse è vero che il girone si è spaccato con l'unica nota stonata dalle campane rappresentata dalla Bagnolese. Mister Di Costanzo non ha potuto schierare a lungo la squadra migliore, quella che c'era in campo con il Monopoli. Se fino ad ora magari c'erano le famose attenuanti adesso c'è realmente qualcosa che non va. Una squadra che continua a sgonfiarsi alla prima difficoltà non sembra avere un vero leader, stanno deludendo tutti, e non danno la sensazione di essere squadra. E' su questo che deve lavorare il mister, oppure bisogna fare scelte radicali. Se qualcuno non è riuscito ad integrarsi o non accetta il suo modo di fare è meglio che cerchi fortune altrove. Stesso discorso vale per Di Costanzo, che pur sposando in pieno il progetto Bagnolese sembrava soffrire abbastanza il distacco dalla massima categoria. Il suo valore non si discute, ma potrebbe anche non essere riuscito a formare il gruppo con una squadra che forse lo segue poco. La società deve fare una scelta insieme al tecnico, crediamo, perché questa Bagnolese deve cambiare identità, pelle, altrimenti rischia seriamente di affondare con troppe chiacchiere che non la fanno stare tranquilla.
L'Isef ha perso due punti con una tattica spregiudicata negli ultimi due minuti. Il tecnico Peri Fuentes ha ordinato ai suoi di giocare col portiere di movimento ed invece sono arrivate le reti del Polignano. Forse un errore di presunzione, ma anche la voglia di accorciare le distanze dal primo posto, una voglia che non deve essere fretta. Questa squadra dimostra di essere di media alta classifica senza i suoi perni fondamentali: i fratelli Villalba. E' per questa ragione che siamo convinti sia solo una questione di tempo, ma gli orange hanno tutte le qualità per rimettersi in carreggiata con un Lino Suarato ai livelli dei tempi migliori.
La Paganese è la squadra che ha indovinato tutti gli acquisti e soprattutto lancia un messaggio al mercato. Meglio un quintetto di grande spessore e alternative valide ma meno importanti (senza nulla togliere agli altri giocatori) o 12 presunti giocatori sullo stesso piano? Diogo in forma è un calcettista che in B vale oro, Quintiliano lo conosciamo, l'idea di rivalutare quello che in serie A è stato un fantasma come Rochina oltre alla conferma di una garanzia in cadetteria come Giacomazzi hanno fatto l'ossatura di un organico dove altri come capitan Emanuele e Florio, ad esempio, magari trovano meno spazio però riescono ad essere fondamentali per temperamento e cuore nei cambi. Le scelte del tecnico Fiore Pepe sarebbero le scelte di qualsiasi tecnico, questa Paganese sta giocando senza pressione e con grande intensità, ma hanno soprattutto un valore in più: quelli che vanno in campo hanno voglia di dimostrare e di dare.
Capitolo Mecobil. Non commentiamo in questo spazio gli episodi arbitrali nel derby, lo faremo nella diretta di Punto 5, ma sottolineiamo i pregi e i difetti della squadra. Arfeo e Andreozzi sono i due giocatori di maggiore qualità e intensità nel gruppo, lo dimostrano nella buona e nella cattiva sorte. Mazzocchi, superlativo fino ad ora, non ha inciso nel derby e da lui ci si aspetta che faccia la differenza anche nelle partite più dure. Le amnesie sono soprattutto difensive con Menzione che è certamente un buon portiere, ma non va mai sopra le righe, insomma, non fa mai il partitone. Dulcis in fundo il tecnico Falcone. E' sicuramente l'allenatore del momento perché crediamo sia riuscito non solo nel miracolo sportivo di portare la Mecobil in B l'anno scorso dopo un campionato infinito, ma quest'avvio di stagione ha dimostrato la sua grande capacità di gestire una squadra con non poche "prime donne". La Mecobil, sconfitta a parte, gioca bene, crea, ha una grande capacità di reazione. Falcone deve però imparare ad autogestirsi. Non può lasciarsi andare a gesti plateali a metà primo tempo per una controversa decisione dell'arbitro facendosi espellere. Dalla panchina si ha tutto un altro polso della sfida e un allenatore deve avere una responsabilità maggiore, soprattutto in gare così delicate. Chiudiamo con lo Scafati Santa Maria. Il tecnico Ninì Conte sembrava essere stato messo alla gogna dopo due giornate quando, senza Rocha e De Melo aveva ottenuto due pareggi, ora magari ne osanneranno le lodi o non sarà più col fucile puntato con la scritta "Devi vincere". Noi abbiamo semplicemente detto che questa squadra, al completo, può dire la sua anche per la promozione diretta. Ad Aversa era assente un certo D'Argenzio e il gruppo ruota intorno a 8-9 giocatori con alcuni giovani interessanti, non è assolutamente una macchina da guerra invincibile. Lo Scafati Santa Maria ha tutte le carte in regola per restare leader, ma metteremo sotto esame Conte se dovesse iniziare a perdere con questa squadra, al completo, e non quando mancheranno determinati giocatori.