Il calcio a 5 è uno sport fatto da persone serie, determinate, di professionisti purtroppo considerati dilettanti, uno sport che per gli investimenti dei club, soprattutto a livello nazionale, dovrebbe entrare nell'èlite delle discipline di squadre. Uno sport tra i più praticati in Italia e nella nostra regione, impossibile da annoverare tra gli sport minori per i numeri che esprime, per i grandi sforzi delle società intente a portare avanti i loro progetti. Questo è il calcio a 5 campano e nazionale. Poi ci può essere approssimazione in tanti altri aspetti, dove è necessario un netto miglioramento, ma questo fa parte di una fase di crescita che si attraversa, di una strutturazione diversa e necessaria per affrontare un mondo dove ormai c'è grande competenza e maturità, frutto di anni di lavoro di dirigenti scrupolosi, ricchi di passione e capaci di trovare spesso una soluzione alle difficoltà economiche che non vive solo questo sport. Tra i dirigenti che meritano rispetto possiamo citare sicuramente il nome di Nicola Cuccaro, il quale, da solo, è riuscito nell'impresa di portare avanti il progetto Marcianise in questi ultimi due anni. Cuccaro è uno di quei dirigenti che parlano pochissimo, non ama farsi pubblicità e sa muoversi. La testimonianza arriva dai suoi viaggi in Brasile, non certo per vacanza, ma per costruire ogni anno basi solide per la nuova squadra. E' per questa ragione che sono sbarcati in Italia tantissimi talenti che fanno anche gola a molti club. Oltre 70 giocatori tenuti sott'occhio con stage dove vengono reclutati i migliori giovani in Brasile con una perfetta organizzazione che riesce a dare quasi sempre i risultati sperati. L'imprevisto è legato ovviamente alle difficoltà comunque di trovare in Italia interlocutori e sponsor che possano sposare le tue idee. Ma una società come il Marcianise è riuscita, e il paragone lo si può fare proprio col Marigliano, a salvarsi quasi, speriamo, spendendo probabilmente un terzo in meno. Pensiamo che chiunque voglia avere un dirigente capace come Nicola Cuccaro in una società. Sta di fatto che la sua passione smisurata per la realtà del Marcianise lo ha sempre spinto esclusivamente in questa direzione, cercando in tutti i modi di trovare le risorse per portare avanti il progetto.
Non abbiamo trovato da nessuna altra parte alcuna pubblica dichiarazione né di un giocatore, né di un dirigente, né di terze persone che annuncino un possibile accordo del Marcianise col Marigliano, ma soltanto un'ipotesi raccontata da altri organi d'informazione e, per carità, ognuno ha il diritto di scrivere ciò che vuole.
Quello che non capiamo è perché un club e un dirigente debba essere indirettamente accusato di pubblica incoerenza quando non deve dar conto delle proprie parole, quando le uniche pronunciate e virgolettate sono state quelle in cui si affermava un mese fa che non c'era stato alcun accordo col Marigliano visto che l'intenzione era quella d'iscriversi al campionato e proseguire l'avventura del Marcianise. Se domani mattina arrivasse uno sponsor il Marcianise continuerebbe ad esistere per conto proprio, cosa che si è cercato di fare in tutti questi giorni. Sta di certo che in un mese tante cose possono cambiare e la società adesso sta optando anche per un'altra soluzione. Allo stesso Marigliano un mese fa venivano accostate una serie di possibilità per restare nel calcio a 5, mai pubblicate perché la prima idea di Massimo Oranges è sempre stata quella di portare avanti il progetto da solo, soprattutto dopo il "bagno" avuto nella passata stagione e lui, a fari spenti, ce lo ha detto più volte. Non ci sogneremo mai di chiamare il presidente Oranges incoerente se a distanza di un mese si aprisse uno scenario differente.
Carlo Ancelotti ha per settimane dichiarato di essere sicuro di restare al Milan, scherzando sul suo eventuale addio, ogni volta, con la stampa di tutto il mondo, fino al cambiamento di rotta delle ultime due settimane. Nessun giornale si sognerebbe di chiamarlo incoerente, sono solo cambiati gli scenari. Noi consideriamo il calcio a 5 uno sport di professionisti e non lo riteniamo affatto uno sport minore, anzi, sono anni che ci battiamo per portare all'esterno un'immagine di grande spessore e siamo convinti di questa nostra idea.
Poi, che Massimo e Ivan Oranges siano stati presenti alle uniche due partite che c'erano in programma in quel periodo di una certa rilevanza insieme ad altre 20 società e allenatori onestamente cambia poco. Noi abbiamo visto Massimo e Ivan Oranges anche al San Paolo, chissà che…